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Cresce il numero di associazioni laiche, confessioni e singoli cittadini che si appellano a Prodi perchè siano revocati i privilegi agli studenti che si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica, previsti dall'Ordinanza 26/2007 del Ministro Fioroni.

Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni
Associazione nazionale per la Scuola della Repubblica
CIDI - Centro d'iniziativa democratica degli insegnanti
CRIDES – Centro romano di iniziativa per la difesa dei diritti nella scuola
Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"
Fondazione Critica Liberale
Gruppo Martin Buber - ebrei per la pace
Associazione Italialaica
Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
Associazione XXXI Ottobre per una scuola laica e pluralista
CIEI - Comitato Insegnanti Evangelici, Democrazia Laica
Comitato bolognese Scuola e Costituzione
AsSUR - Associazione Scuola Università Ricerca
Federazione Chiese Evangeliche in Italia
AFFI – Associazione Federativa Femminista Internazionale
UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Comitato Torinese per la Laicità della Scuola
UCEBI - Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia
Movimento d'azione Giustizia e Libertà
CEMEA - Centri di Esercitazione ai Metodi dell'Educazione Attiva
ANED - Associazione Nazionale Ex-Deportati nei campi di sterminio nazisti - Sezione di Roma
Unione Forense per la tutela dei diritti dell'uomo
UAAR - Unione degli atei e degli agnostici razionalisti
FGEI - Federazione Giovanile Evangelica Italiana
FNISM - Federazione Nazionale Insegnanti
CGD - Coordinamento Genitori Democratici
l'UDS - Unione Democratica degli Studenti
MCE - Movimento di cooperazione educativa
COBAS - Comitati di base della scuola

Comunicato

Il Ministro della Pubblica Istruzione ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato invece di recepire l'ordinanza del TAR Lazio che sospendeva l'art. 8, parr. 13-14, dell'Ordinanza Ministeriale n. 26 del 15 marzo 2007 perché "sul piano didattico, l'insegnamento della religione non può a nessun titolo, concorrere alla formazione del "credito scolastico" di cui all'art. 11 del D.P.R. n. 323/1988, per gli esami di maturità, che darebbe postumamente luogo ad una disparità di trattamento con gli studenti che non seguono né l'insegnamento religioso e né usufruiscono di attività sostitutive" (Ord. TAR Lazio n. 2048 del 24 maggio 2007).

La situazione è grave ed imbarazzante.

Il Ministro Fioroni ha cercato di introdurre surrettiziamente l'ora di religione fra le materie che concorrono a pieno titolo a formare la valutazione degli studenti per gli esami di Stato. Questo determina una situazione di discriminazione e disparità fra gli studenti che si avvolgono e quelli che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica, senza poter o voler usufruire di attività alternative. Come ha infatti stabilito la Corte Costituzionale con le sentenze 203/89 e 13/91 gli studenti che non si avvalgono dell'IRC non possono essere sottoposti ad alcun obbligo alternativo.

L'O.M. viola così l'art. 310, co. 3, del Testo unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione (D.Lgs. 297/94) ed il principio supremo di laicità stabilito dalla Costituzione.

Il TAR Lazio, sebbene solo con un provvedimento cautelare, aveva esaminato e accolto l'istanza di sospensione dell'Ordinanza Ministeriale.

Il Presidente della Sesta sezione del Consiglio di Stato, ha annullato provvisoriamente (sino al giorno successivo agli scrutini!!!), senza contraddittorio e senza motivazione, l'ordinanza cautelare del TAR, impedendo così che gli scrutini stessi possano avvenire nel rispetto della legge e della Costituzione.

Nell'attuale situazione gli scrutini si svolgeranno secondo la volontà del Ministro, ma il successivo pronunciamento nel merito del TAR Lazio, che deve ancora avvenire, con molta probabilità ne porrà in dubbio l'esito annullando la parte impugnata dell'Ordinanza Ministeriale.

Si verificherebbe così una situazione di incertezza giuridica sul corso e sugli esiti degli esami di Stato, la cui responsabilità non potrà che ricadere sul Governo.

Chiediamo al Presidente del Consiglio on. Romano Prodi di adoperarsi in tempi rapidissimi affinché impedisca questo grave scempio della laicità della scuola pubblica e vengano ristabiliti lo status quo ante, la legalità e la certezza del diritto, dal momento che il Governo può annullare in sede di autotutela le contestate e discriminatorie innovazioni apportate dall'O.M. 26/2007.

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Consulta romana per la laicità delle istituzioni
Via delle Carrozze 19
00187 Roma
tel/fax +39 06.6796011
romalaica@gmail.com