news |
AUDIZIONE COMMISSIONE PARLAMENTARE INFANZIA Marisa Musu, oltre a fondare trent’anni fa il Coordinamento Genitori Democratici, è stata negli ultimi anni della sua vita anche la prima presidente del Comitato tv e minori - FRT e nel corso di quest’ultimo impegno ha ricordato più volte l’esigenza di “migliorare il pubblico per migliorare la tv”. Vale a dire:
Questo richiamo appare ancora più opportuno e senz’altro non datato, né limitato al tema della tv, se lo poniamo a confronto con un’esigenza che non può non essere avvertita da un’associazione di genitori: vale a dire dare corpo e continuità all’insieme di conoscenze scientifiche e culturali acquisite negli ultimi due decenni sul tema media e minori, consolidandole in un sistema stabile di regole, modelli educativi e formativi, pratiche di comunicazione, e così via, orientato ad assicurare i diritti dei minori nel campo della comunicazione. Alla luce delle nuove configurazioni che assume il panorama dei nuovi media, gli attuali sistemi di tutela si rivelano sempre più inadeguati. Ciò, sia quando si finalizzano alla definizione di limiti e sanzioni che, seppure auspicabilmente adeguati nei confronti di un singolo medium, rivelano in ogni caso tutte le insufficienze allorché si applicano a differenti contesti mediatici; sia, soprattutto, quando riducono la loro portata alle definizione di misure esclusivamente limitanti e sanzionatorie, trascurando l’esigenza di sviluppare competenze educative diffuse in grado di condizionare anche la qualità dell’offerta multimediale e delle modalità di fruizione da parte di bambini e ragazzi. In altri termini, un sistema di tutela efficace deve, al tempo stesso, dissuadere da comportamenti dannosi e promuovere comportamenti virtuosi; deve porre i vincoli e i divieti strettamente necessari, ma deve puntare anche alla valorizzazione delle opportunità positive presenti nel contesto della comunicazione di massa. In che misura e secondo quali modelli è possibile riuscire a superare le condizioni di difficoltà e riuscire a “fare sistema”? Genitori, istituzioni scolastiche, associazioni, emittenti, istituzioni rivolte alla regolazione e al controllo, e così via, rappresentano “nodi” di un sistema reticolare di tutela chiamate ad attivare sinergie che convergano, ciascuno per il proprio ambito di responsabilità, sul comune obiettivo della difesa e della promozione dei diritti di bambini e ragazzi ad essere educati all’uso dei media ed accedere all’informazione e a programmi adatti a promuoverne le attitudini e la formazione di una coscienza critica. Bisogna pertanto partire dal diritto dei minori, per cui oggi nella società della conoscenza i rischi per la democrazia sono rappresentati da:
In tal senso il diritto del minore alla sicurezza è importante poiché il contesto di pericolo rappresenta una limitazione della libertà e delle eguali opportunità per bambini e ragazzi. In questa prospettiva, tutelare il minore significa limitare e promuovere: porre vincoli e barriere e al tempo stesso promuovere comportamenti virtuosi, ecc. Auspichiamo pertanto un impegno delle istituzioni, per non lasciare spazi incustoditi a scorribande di produttori di hardware e software che promuovono campagne di alfabetizzazione informatiche o ai videogiochi volte ai più piccoli con l’avallo di associazioni varie. Le evoluzioni avvenute negli ultimi anni nel mondo della tv, cinema, internet, ecc. (testimoniate dallo stesso susseguirsi di polemiche degli ultimi mesi) sollecitano a definire una politica complessiva e unitaria sulla materia degli audiovisivi, anche se articolata in relazione alle specifiche tecnologie Le carenze principali in materia di videogiochi
Sistema di classificazione Ribadiamo che è importante procedere verso un sistema di classificazione complessivo e unitario dei prodotti audiovisivi (film, videogiochi, programmi tv, ecc), coerente nei principi di riferimento ma anche tale da rispettare e valorizzare anche le specificità di ciascun medium Due finalità del sistema:
Ne derivano alcune condizioni:
Quali autorità di controllo? L’adozione di una politica complessiva e coerente verso il mondo dei prodotti audiovisivi comporta anche una riflessione sugli strumenti istituzionali più adeguati, partendo anche dalla rivisitazione degli organismi attualmente esistenti (ministeri, autorità, commissioni, ecc.) con l’articolazione delle rispettive competenze. In particolare, sulla questione dei videogiochi ci sono alcune ipotesi in campo:
Quale che sia l’ipotesi scelta è fondamentale che:
COORDINAMENTO GENITORI DEMOCRATICI
|