torna alla home page
genitori e non
[ home ]
[ copertina ]
 
il bambino supernovo 
 
prospettive per il 2000  
  
 

  
 

C'è un termine che ricorre spesso negli interventi che quest'anno invitati e studiosi hanno svolto nel corso dell'incontro di Castiglioncello dedicato al tema del  "Bambino supernovo". È il termine "valigia". Che cosa avrà questo bambino in valigia, si sono chiesti in tanti, mentre si avvia verso il 2000, mentre varca i confini dell'Europa. Rispondendo ad un richiamo ormai ineludibile, che cosa ha in valigia quando "migra" da una famiglia all'altra, dalla famiglia tradizionale a quella "aperta" a quella anch'essa supernova, quando si inoltra nella scuola e nella società? 
Abbiamo scrutato con attenzione il suo bagaglio, abbiamo visto quanto di superfluo, quanto di inquietante lo appesantisce, abbiamo colto l'insostenibile leggerezza di quello che manca. Da genitori, ci siamo chiesti come riuscirà a navigare felicemente, serenamente, attraverso gli scogli che costellano la sua rotta, con quanto gli abbiamo preparato per il viaggio. Ci siamo preoccupati perché il suo zainetto ci è sembrato poco "equilibrato", pesante per un verso, inconsistente per un altro. 
Succede spesso che i convegni, gli incontri producano più domande che risposte? I nostri sono molte volte così, e credo che sia un bene. È un buon segno per noi. 
Abbiamo dato anche noi, noi associazione, un'occhiata al nostro bagaglio, che come tutte le valigie contiene, oltre al necessario per proseguire, anche qualche "ricordo di viaggio" qualcosa di sdrucito e stinto ma ancora utile, legato a un passaggio cruciale, a un ostacolo superato, a un'idea che si è rivelata e si rivela ancora feconda. Abbiamo fatto il carico giusto per il 2000? Se si dovesse giudicare dall'impegno, dalla partecipazione, dalla passione profusa anche in questa occasione a Castiglioncello direi di sì. 
Quest'anno ho voluto che anche l'Epa, l'Associazione europea dei genitori, si rendesse conto della valenza che hanno occasioni come questa, in cui genitori, insegnanti, operatori sociali e amministratori possono lavorare in modo paritario. Il Consiglio di amministrazione dell'Epa, nel quale rappresento il Cgd, si è dunque riunito a Castiglioncello. La sua presidente Mary Killeen ha voluto che le altre associazioni toccassero con mano il nostro modo di lavorare. E come noi non ci siamo risparmiati, con una  "tre giorni" lavorativa praticamente ininterrotta, così i nostri ospiti europei hanno risposto con grande entusiasmo ed attenzione. 
Consegniamo con questo numero del giornale ai nostri  lettori un viaggio attraverso il convegno. Non siamo nuovi a queste  performance e siamo già all'opera per continuare. 
Siamo alla fine del mandato triennale affidato a Rimini nel 1995 alla segreteria nazionale della nostra associazione. Sergio Tavassi, presidente uscente del Cgd, nel suo discorso introduttivo al convegno, ha parlato di "eredità" da lasciare a chi si prenderà il carico di continuare il lavoro. Tavassi ha detto bene. Ma preferisco pensare, più che a una eredità ad una valigia. E meglio ancora ad uno zainetto, giovane e leggero, con dentro tutte le cose e le idee che servono per continuare insieme il viaggio. 
Dorotea De Luca Cardillo