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Moncalieri (TO) Marcia globale contro lo sfruttamento del lavoro
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Nel mese di maggio abbiamo aderito all'iniziativa denominata «Global march - Marcia Globale contro lo sfruttamento del lavoro infantile». Questa iniziativa ha coinvolto quasi 1.000 tra associazioni, movimenti, sindacati e realtà anche molto diverse tra loro in 97 paesi di 4 continenti. La marcia è iniziata nelle Filippine il 17 gennaio e si conclusa a Ginevra il 30 maggio dove i manifestanti hanno portato un messaggio ai delegati della Conferenza dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro. La convenzione 138 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro e molte leggi nazionali proibiscono il ricorso alla manodopera di bambini al di sotto dei 15 anni, ma quasi ovunque convenzione e leggi sono disattese. A Moncalieri l'iniziativa ha coinvolto, oltre la nostra associazione, anche l'Amministrazione comunale e le scuole cittadine. In una settimana abbiamo raccolto oltre 2500 impronte di pollici di bambini e 500 firme di adulti che in tal modo hanno dato la loro adesione al manifesto contro lo sfruttamento minorile. In settembre, in occasione della «Tre giorni sul volontariato» svoltasi a Torino, abbiamo portato la mostra che accompagnava l'iniziativa, allo scopo di sensibilizzare i visitatori su questo tema che vede coinvolti nei settori industriale e commerciale decine e decine di milioni di ragazzi in tutto il mondo e migliaia anche in Italia. Coordinamento Genitori Democratici «L. Malaguzzi»
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Empoli Scuola domani: ruoli e opportunità |
Il Coordinamento è nato da circa un anno per mettersi a disposizione di tutti quei genitori che sentono la necessità di capire i meccanismi che regolano la vita scolastica, per seguire con maggiore attenzione come la scuola interviene nell'iter formativo del proprio figlio e come i vari soggetti interagiscono fra loro nel conseguimento del fine comune e ha ritenuto di intervenire per tentare di far chiarezza in merito a quanto il Governo attua o vuole attuare per correggere i metodi di insegnamento oggi utilizzati nelle nostre scuole. L'impresa (tale la definiamo) che il governo si appresta a compiere produce aspettative attualmente non soddisfatte che generano preoccupazioni rispetto ai vari ruoli che ogni soggetto è chiamato a svolgere. Nel Convegno, alla presenza di tutte le istituzioni locali della zona e dei vari istituti pubblici e privati, si sono affrontati i problemi che attualmente si stanno dibattendo nell'ambito scolastico, particolare rilievo hanno assunto i problemi inerenti la parità scolastica, la riforma dei cicli, gli organi istituzionali della scuola e il ruolo della nuova dirigenza scolastica. Siamo stati invitati a proseguire la nostra opera promuovendo ulteriori iniziative che, entrando nel merito dei vari problemi, consentano una visione più trasparente della scuola e dei problemi ad essa collegati. Infine siamo stati invitati a partecipare all'Osservatorio per i diritti e la democrazia nella scuola istituito presso l'Assessorato alla P.I. della Provincia di Firenze. In quella sede abbiamo trovato altre associazioni con problemi simili ai nostri con le quali organizzare altre iniziative a livello provinciale. Renzo Bettini
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Prato Genitori come:
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Perla Giagnoni
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San Casciano «Porte aperte», un'esperienza di apertura della scuola al territorio |
Alla scuola elementare di Cerbaia (San Casciano, Firenze), si è costituito un gruppo di genitori e insegnati che ha sentito la necessità di organizzare delle iniziative che avessero come scopo la socializzazione tra le famiglie e i bambini della scuola. Questo è stato possibile sfruttando la C.M. n.654 del 17/10/96, art.1 comma 3, che ha permesso di utilizzare gli spazi e le risorse scolastiche al di fuori dell'orario di insegnamento. Inizialmente la spinta che ha portato ad organizzarci è stata l'esigenza di offrire al nostro paese la possibilità di sfruttare la biblioteca della scuola. Oltre alla catalogazione e all'inserimento nel computer dei libri esistenti, abbiamo raccolto altri libri per arricchirla e abbiamo istituito dei turni per tenere la biblioteca aperta al pubblico fuori dell'orario scolastico. Altre attività svolte sono state l'organizzazione di corsi di informatica (videoscrittura, internet ecc.) sfruttando i computer del laboratorio di informatica della scuola. Inoltre, utilizzando le competenze di alcuni genitori, sono stati svolti vari incontri sul tema dell'alimentazione. In alcune occasioni (p.e. alla fine dell'anno scolastico 1996/97) i genitori hanno messo in scena uno spettacolo teatrale scritto, diretto e interpretato dai genitori stessi. Questa iniziativa è servita sia per esternare capacità di drammatizzazione da parte di persone normalmente occupate in altri ruoli (operai, casalinghe, commesse, ecc.), sia per trascorrere insieme delle piacevoli serate. L'attività prediletta del gruppo «Porte aperte» resta comunque l'organizzazione in giorni festivi di visite guidate per conoscere meglio il territorio in cui viviamo e ciò che esso offre. Nell'ambito di queste iniziative sono state organizzate visite nei seguenti luoghi: Museo della Specola di Firenze, Museo della ceramica di Montelupo Fiorentino, Torre di Pisa con viaggio in treno, Museo di scienze naturali di Calci, Museo e casa natale di Leonardo a Vinci, trekking alle cascate dell'Acquacheta. I bambini durante le visite ai musei sono stati seguiti da una guida e nel caso del museo di Montelupo hanno partecipato ad un laboratorio di ceramica nello spazio annesso al museo stesso. Naturalmente, visto che lo spirito è quello della socializzazione, le visite sono state completate da pranzo a sacco, giochi sul prato, caccia al tesoro, escursioni ecc. in modo da trascorrere un'intera domenica insieme e poter offrire la possibilità a tutti i bambini di passare il tempo libero con i loro amici creando affiatamento anche tra quelli di età diversa. Alle gite partecipano anche alcuni insegnati oltre ai bambini con le loro famiglie, o affidati al gruppo se questa non può partecipare. Alla fine del secondo anno possiamo dire che l'attività svolta ci lascia soddisfatti, per i risvolti positivi che ha sia sui ragazzi che sui genitori. Gruppo di genitori «Porte aperte», Cerbaia,
Firenze
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Roma 180 Centottanta «all'ora» e adesso |
La giornata cittadina di celebrazione del ventennale della Legge 180-Basaglia, si è svolta a Roma, il 13 maggio scorso. Una scadenza voluta e preparata nei giorni precedenti in modo capillare su tutto il territorio della città. Così è accaduto che nella nostra Circoscrizione, la XVI ( che va dalla collina del Gianicolo, attraverso Villa Pamphili, al Raccordo Anulare verso il mare), i Servizi Sociali assieme al Dipartimento di Salute Mentale e al IV Distretto Unità Operativa Riabilitativa II, hanno promosso la mobilitazione di molte realtà sociali del territorio per incontrarsi, confrontarsi, proporre, sul tema del disagio psichico, di quello che la Legge Basaglia ha fortemente rimandato al sociale rispetto all'angusto e segregante mondo «dell'istituzione». Il Coordinamento Genitori Democratici di Monteverde ha partecipato così, assieme ad altre Associazioni, Cooperative, gruppi, all'organizzazione della giornata dal titolo: « 180 Centottanta 'all'ora' e adesso»: al mattino, il dibattito delle idee, le verifiche e il confronto con le istituzioni per fare un bilancio dei venti anni trascorsi e lanciare un ponte verso il futuro; al pomeriggio, la festa, l'incontro con la gente, l'uscire allo scoperto delle tante attività che fanno le persone nei Centri diurni, lo scambio più diretto tra operatori. Il Cgd, presente in una delle scuole più grandi del quartiere, il Liceo Morgagni, assieme al Comitato dei Genitori ha presentato al Preside, Prof.Cadoni, che ha appoggiato l'iniziativa, la richiesta degli organizzatori di utilizzare l'Aula Magna del Liceo per il dibattito del mattino. La scelta della scuola come luogo d'incontro è stata molto apprezzata da tutti i partecipanti come elemento simbolico di raccordo con la realtà «normale» di quella parte della nostra comunità che vive situazioni difficili. Un'occasione esemplare per renderla finalmente accettata e visibile, con il richiamo di aiuto ed anche esempio di coraggio: un'intera squadra di calcio di «pazienti» era presente nell'aula e, dopo i saluti e le introduzioni, ci ha lasciato per andarsi a preparare per l'incontro che avrebbero sostenuto subito dopo. I giocatori se ne sono andati via, sfilando tra il tifo di tutti noi. I genitori dei pazienti organizzati nelle Associazioni dei familiari sono stati i protagonisti principali della mattinata. La disponibilità e l'attenzione dei responsabili delle istituzioni presenti è stata alta. La consapevolezza che si può fare di più per l'inserimento dei malati cronici nella vita sociale spesso si scontra con la necessità di lavorare per la prevenzione del disagio psichico. E allora l'appello ad un «patto sociale» che veda tutta la società, ad ogni livello, lavorare per una qualità di vita migliore per tutti. Al di là delle pastoie burocratiche e i limiti di bilancio. Ai genitori di figli cosiddetti normali presenti (e si è sottolineato come il margine tra normalità e patologia si vada sempre più restringendo oggi) quella richiesta di aiuto delle Associazioni dei familiari è giunta come richiamo forte verso un impegno nel quotidiano, nel creare quel tessuto di confronto, quei canali di comunicazione continua con i giovani. Solo creando una forte rete di rapporti sociali vivi, attorno ad interessi comuni, si può attuare quell'ascolto responsabile ai ragazzi che previene la caduta, il rinchiudersi, il rimanere in dietro dei più deboli, che non vogliamo che accada. La festa del pomeriggio, in una Villa Pamphili già verdissima e assolata è stata vivace e solidale. Tanti banchetti, la tavola del catering ( torte meravigliose ma anche possibilità reale di lavoro per i «pazienti»), gli innesti e le talee dei vivaisti, il banchetto del Cgd ( dove è stato apprezzato il manifesto di Gianni Rodari). Tante persone, molti giovani, e con felicità, nessuna distinzione di categorie. Nell'allegria, la festa sta per finire: nessuno deve dimenticare che domani i ragazzi che giocano a pallone oggi in Villa riprenderanno il loro difficile cammino e ognuno dovrà avere più consapevolezza che il disagio psichico è affare di tutti. Nel finale balliamo tutti in cerchio, tutti insieme. Chi sono i «pazzi» e chi i «normali»? Brunella Pepe
Cgd di Monteverde - Roma
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