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COMUNICATO STAMPA DELL’UAAR

La circolare del MIUR del 3 dicembre 2004, n. 85 (prot. n. 17005), contiene disposizioni in contrasto con la legge. La circolare, infatti, dà istruzioni alle scuole in tema di valutazione e riporta in allegato un modello di scheda, che comprende anche la religione cattolica tra le discipline e le materie di studio intorno alle quali valutare gli alunni. La ministra Letizia Brichetto in Moratti non ricorda che la Camera dei deputati, con proprio ordine del giorno del 15 gennaio 1986, impegnò il Governo “a predisporre un apposito modulo, distinto dalla pagella, per la valutazione del profitto sia per quanto attiene all’insegnamento religioso, sia per le attività alternative, al fine di evitare che le diverse scelte possano rappresentare motivo di discriminazione”. La ministra non è stata avvertita che la legge n. 53/2003 ed il successivo decreto legislativo n. 59/2004 hanno parzialmente abrogato il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 (Testo Unico in materia di istruzione), ma lasciando inalterato, tra gli altri, l'art. 309, il cui quarto comma stabilisce che “per l’insegnamento della religione cattolica, in luogo di voti e di esami, viene redatta a cura del docente e comunicata alla famiglia, per gli alunni che di esso si sono avvalsi, una speciale nota, da consegnare unitamente alla scheda o alla pagella scolastica, riguardante l’interesse con il quale l’alunno segue l’insegnamento e il profitto che ne ritrae.” L'avverbio unitamente sta ad indicare che si tratta di un documento diverso dalla scheda.
Da allora il modulo per la valutazione del profitto relativo all’insegnamento religioso o delle attività alternative è sempre stato tenuto distinto dalla scheda di valutazione e così deve essere perché la legge stabilisce che la comunicazione relativa alla partecipazione e al profitto dell’insegnamento della religione cattolica va documentata in una scheda a sé. La presenza dell’IRC nel modello comune di scheda, non valutata naturalmente per l’alunno non avvalentesi, costituisce elemento che rivela la non appartenenza alla religione cattolica di quell’alunno.
Il colpo di mano illegale tentato dal MIUR costituisce un ennesimo attentato alla laicità dello Stato. L'UAAR si unisce alla protesta del Coordinamento Genitori Democratici, del Sindacato CGIL Scuola e di tutte le altre organizzazioni schierate per la difesa della laicità della scuola pubblica contro le continue incursioni confessionali.

Gennaio 2005