Fnism Comunicato Stampa Crocifisso a scuola, un’annosa questione Da tempo sono scomparsi dalle aule scolastiche i ritratti dei presidenti della Repubblica senza che la scuola abbia perso la sua identità nazionale, nonostante la forte presenza di studenti di tanti paesi diversi. Con regolarità periodica ci troviamo invece di fronte al problema dell’esposizione del crocifisso. Dispiace che l’ennesima riproposta si svolga all’insegna della contrapposizione tra cristianesimo e islam dopo un iniziale tentativo di coabitazione dei simboli delle due religioni ancora più inquietante. La Fnism ha sempre sostenuto il ruolo della scuola come luogo di costruzione di identità personali nel rispetto delle diverse scelte valoriali e religiose, rispetto garantito dalla Costituzione e che l’ultimo Concordato avvalora con l’abolizione della religione di Stato. In scuole all’insegna delle bandiere italiana ed europea, non può esserci spazio per guerre di religione, il rispetto delle diversità è la base stessa dell’incontro tra i giovani e dei giovani con la cultura. Ciò vale per la religione cattolica, non unica né egemone ma in cui oggi ancora si riconosce un’ampia parte degli italiani. Vale per gli appartenenti a religioni diverse che non possono non accettare i valori del pluralismo, del libero confronto e del dialogo. Vale per quanti rivendicano il diritto di riservare a uno spazio privato le scelte di coscienza. Non riteniamo che l’esposizione di simboli religiosi possa costituire una garanzia di pluralismo e di disponibilità al dialogo. Roma 28/10/2003 Fnism
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