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CGD Palermo

La scuola è un luogo che si forma su culture, strade, percorsi,
è un luogo dove si costruisce la cittadinanza, la consapevolezza, la convivenza, è un luogo di incontro tra storie diverse, tra famiglie, dove si intrecciano elazioni.
La scuola oggi per la presenza di immigrati assolve il ruolo di mediatrice culturale, dove i diversamente abili trovano accoglienza, contenimento, integrazione, dove gli adulti possono riprendere e completare un percorso di studi interrotto, nei quartieri difficili è un presidio di legalità.
Oggi tutto questo rischia di essere azzerato:
pseudo motivazioni pedagogiche che nascondono una brutale operazione di cassa cancellano esperienze positive, ci impongono la scuola del pensiero unico.
La pluralità dei docenti non è un fatto puramente quantitativo ma corrisponde ad un diverso modo di fare scuola, significa programmazione collegiale, integrazione degli interventi educativi.
Le famiglie chiedono qualità dell'insegnamento e tempi distesi per l'apprendimento.
Il governo risponde con il taglio di oltre otto miliardi di euro in tre anni, con il maestro unico, con la soppressione di classi, con un investimento di 20 milioni di euro per il 2008 e altri 10 nel 2009 per l'acquisto di lavagne interattive.
Provate a immaginare lavagne al posto di insegnanti, incontri con i professori sostituiti con informazioni on line!
Impoverire la scuola pubblica, arricchire le scuole private: i poveri sempre più poveri e ignoranti, i ricchi sempre più ricchi e forse più preparati.
Discriminazioni sociali, geografiche per le quali territori e cittadini più deboli pagheranno danni più pesanti
Il maestro unico per le scuole elementari, ritorno a 24 ore, anticipo a 2 anni e mezzo alla scuola dell'infanzia: un tempo minimo per una preparazione minima.
Tutto diventa più nozionistico,noioso, astratto, demotivante, aumenteranno le bocciature e gli insuccessi scolastici.
L'obbligo di istruzione è indebolito:
il ritorno alla possibilità di assolvere l'obbligo di istruzione frequentando un corso di formazione professionale finalizzato ad un precoce avviamento al lavoro riporta alla canalizzazione precoce: a 14 anni i ragazzi dovranno scegliere tra la scuola e la formazione professionale; mentre l'Europa si avvia verso scelte di innalzamento anche oltre i sedici anni , noi arretriamo stravolgendo il senso della formazione professionale che dovrebbe essere volta al sostegno della occupabilità dei lavoratori e destinando intere fasce di popolazione a un percorso di istruzione subalterno e quindi anche ad un sistema di vita subalterno.
Anche il sistema universitario esce impoverito: mentre l'Ocse ci dice che l'Italia spende in media 8.026 dollari per studente contro una media di 11.512 altri tagli si abbattono assieme alla introduzione della possibilità di trasformare le università in fondazioni private.
Tutto questo mentre tutti i lavoratori vengono umiliati professionalmente ed economicamente e vanno incontro ad una perdita massiccia di posti di lavoro.
Noi genitori non possiamo assistere a questo scempio in silenzio, dobbiamo scendere in campo assieme ai nostri figli e ai loro insegnanti.


La battaglia per una scuola di qualità non può e non deve essere una battaglia settoriale, ma è e deve essere una battaglia per la democrazia e le pari opportunità.

Perciò

il Coordinamento Genitori Democratici
invita

cittadini, genitori, studenti

a scendere in piazza giorno 30 ottobre
a sostegno dello sciopero dei lavoratori della scuola

in difesa della scuola pubblica di tutti e per tutti

 

Palermo, 20 ottobre 2008