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COMUNICATO STAMPA «Si diffonde una retorica pubblica che non esita, anche in Italia, a incorporare accenti di intolleranza e xenofobia» ha affermato il Presidente della Repubblica: il Coordinamento Genitori Democratici condivide e fa sua la stessa preoccupazione. L'episodio della dirigente genovese, di cui i media si sono occupati solo in questi giorni, è avvenuto a gennaio: più realisti del re non si è atteso il Decreto che istituiva il reato di “clandestinità” per discriminare anche nella scuola chi proviene da altri paesi. Né ci rassicura l'esclusione dei Presidi dall'obbligo di denuncia degli alunni figli di clandestini: perché si circoscrive quest'esclusione alla buona volontà del singolo dirigente che può decidere di non esercitare fino in fondo una funzione di sua competenza. Crediamo e difendiamo la scuola della Repubblica e per essa ci spendiamo da più di trent'anni; quella scuola che nasce dal patto costituzionale e che all'art.34 afferma che “La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. …… La scuola della Costituzione è il luogo per eccellenza in cui si affermano e hanno cittadinanza i diritti dei minori, di tutti minori che vivono in questo paese. Vigileremo su ogni episodio di intolleranza o di “scrupolo burocratico” per denunciarlo all'opinione pubblica e saremo in tutte le iniziative di “disobbedienza civile”.
Roma, 21 maggio 2009 |