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Comunicato stampa

PUBBLICITA’ A SCUOLA? NO GRAZIE

I pesanti tagli al finanziamento dei Piani dell’Offerta Formativa delle Istituzioni Scolastiche Statali, operati dalle ultime leggi finanziarie di Tremonti, hanno indotto numerosi dirigenti scolastici a dar prova di “finanza creativa” nel reperimento di risorse alternative ai magri contributi ministeriali.
La sempre più crescente povertà della Scuola Pubblica ha suscitato le attenzioni di alcune aziende che, con offerte più o meno allettanti, hanno convinto molti Capi di Istituto a stipulare contratti miranti alla pubblicità dei loro prodotti nei locali scolastici.
Pessima prova di Autonomia Scolastica che tradisce lo spirito della legge.
Se la scuola non rimane saldamente ancorata al suo compito primario, antagonista rispetto a tante altre agenzie formative, di creare cittadini attenti e consapevoli, avrà abdicato per sempre alla funzione che la costituzione italiana le assegna.
L’industria del consumo già da anni ha individuato nei bambini e negli adolescenti il suo target privilegiato: la scuola non può essere complice di questa logica.
Al contrario il messaggio pubblicitario dovrebbe costituire l’occasione per un intervento didattico che, mirando alla sua decodificazione, faccia dei nostri giovani dei fruitori attenti e consapevoli.
Pertanto, il Coordinamento Genitori Democratici (CGD) esprimendo il suo netto dissenso rispetto all’introduzione della pubblicità a scuola, invita i genitori ad essere vigili rispetto ad operazioni di questo tipo che vanno contestate in tutte le sedi istituzionali.

Roma, 21 febbraio 2006