Comunicato stampa
Giovedì 30 giugno, alle ore 13, presso la rappresentanza della Regione Campania a Roma, ha avuto luogo un incontro fra il Tavolo nazionale “Fermiamo la Moratti” e alcuni Assessori regionali all'Istruzione, alla Formazione professionale e al Lavoro che fanno riferimento alle forze politiche dell'Unione.
All'incontro hanno partecipato gli Assessori Simoncini (Toscana), Antonaz (Friuli Venezia Giulia) e Gabrielli (Campania)
Gli esponenti del Tavolo nazionale hanno denunciato la gravissima situazione in cui versa la scuola italiana. Già le riforme e gli interventi di politica scolastica di questo governo stanno destrutturando la scuola di base e hanno introdotto pesanti elementi negli altri segmenti scolastici. Con il decreto attuativo della Legge 53 relativo al secondo ciclo (riforma della secondaria superiore) si tenta ora di completare un disegno che, se non verrà fermato, non risolverà uno solo dei problemi che affliggono la scuola italiana. Introdurrà invece un sistema duale fortemente discriminatorio, che riserverà ai ragazzi più in difficoltà i percorsi di un'istruzione e formazione professionale frettolosamente assegnate alle Regioni, separati, senza risorse, destinati ad esiti diversi e frammentati sul territorio nazionale.
Dopo le grandi mobilitazioni, peraltro tuttora in atto, contro l'applicazione della Legge 53/03 nella scuola dell'infanzia e primaria sale ora la protesta dei docenti, degli studenti, dei genitori ed anche di vari soggetti istituzionali contro il decreto sul secondo ciclo ( la Regione Toscana ad esempio sta attivamente chiedendo il ritiro del provvedimento).
In questi anni il Ministero ed il Governo hanno opposto a questa larghissima mobilitazione la determinazione a completare il proprio disegno in modo da poter sbandierare in chiave propagandistica la realizzazione della riforma della scuola.
In realtà la scuola è allo sbando, in preda all'incertezza. A gennaio i ragazzi e le loro famiglie dovranno provvedere ad un'iscrizione ad una scuola di cui nessuno sarà in grado di conoscere le caratteristiche.
E' necessario che tutti i soggetti titolari di competenze istituzionali in ordine al sistema di istruzione, insieme a quanti hanno a cuore il diritto all'istruzione nel nostro Paese, si attivino per fermare il disegno governativo e avviare un processo democratico attraverso il quale costruire un'altra scuola, capace di assicurare a tutti i giovani una scuola di qualità che è garanzia dello sviluppo democratico del nostro Paese.
Il Tavolo nazionale “Fermiamo la Moratti ” nel valutare positivamente questo primo contatto, auspica che sia possibile dar vita ad ulteriori incontri di lavoro con gli Assessori regionali al fine di trovare forme di condivisone di un impegno teso a fermare il decreto sul secondo ciclo (e complessivamente l'attuazione della Legge 53), segnando in maniera inequivocabile una forte opposizione alla logica che ispira le riforme Moratti sulla scuola e dando una risposta tangibile alle mobilitazioni che in questi anni hanno contestato i provvedimenti governativi.
Un passo significativo in questa direzione potrà essere costituito dalla sospensione dei protocolli Stato – Regioni sull'integrazione tra Istruzione e Formazione professionale siglati in precedenza, che in molte situazioni regionali hanno anticipato l'applicazione della Riforma Moratti sul secondo ciclo.
Il Tavolo Nazionale Fermiamo la Moratti
Roma, 30 giugno 2005
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