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Per il futuro dei nostri figli

di Piergiorgio Bergonzi*

In queste settimane milioni di famiglie italiane dovranno iscrivere i loro figli a scuola.

Sono chiamate a farlo in una situazione di gravissima difficoltà per la scuola italiana, sulla quale già oggi si stanno abbattendo le pesanti conseguenze dei tagli e delle scelte “eversive” della destra contro la scuola pubblica.

In questi giorni ogni istituzione scolastica del nostro Paese è impossibilitata a stendere i propri bilanci per indisponibilità di fondi: infatti, il governo ha dichiarato di non essere ora in grado di trasferire alle scuole le risorse indispensabili per il loro normale funzionamento: spese di cancelleria, pagamento delle utenze, ecc.

Alle scuole non vengono assegnati neppure i fondi necessari per il pagamento dei supplenti, con la possibilità concreta di interruzioni dell'attività didattica per mancate nomine di supplenti e conseguente impossibilità di garantire il diritto allo studio in una scuola normalmente funzionante.

Non vengono trasferiti i fondi per i corsi di recupero nella secondaria superiore da realizzarsi, per legge, a sostegno degli studenti che denunciano difficoltà in specifiche materie.

E' intenzione della destra che governa caricare tutti i costi di cui sopra sulle famiglie? Intende avviare così, nel concreto, la privatizzazione delle scuola pubblica? Non riuscirà a farlo in alcun modo anzitutto perché sono la Costituzione e le leggi dello Stato e vietarlo.

Questi fondi devono essere subito ripristinati, riassegnati ai legittimi destinatari: alle scuole statali.

Tanto più che, mentre vengono resi indisponibili i fondi per il normale funzionamento di tutte le scuole pubbliche del Paese, la destra, su sollecitazione delle alte gerarchie ecclesiastiche e col pieno appoggio del partito democratico, ha recuperato 120 milioni di euro da assegnare, in larghissima misura, alle scuole private. Tanto più che, mentre viene operato questo indegno scempio contro la scuola pubblica, regalie miliardarie sono “assegnate” a imprenditori e banchieri (salvatori emeriti di Alitalia italiana!) alla faccia della gravissima crisi economica che colpisce il Paese.

Ma i genitori che in questi giorni stanno iscrivendo i propri figli a scuola devono fare i conti, insieme con la drammatica realtà del presente, con le prospettive del futuro anno scolastico. Col 2009-2010 infatti cominceranno a realizzarsi i tagli di 8 miliardi voluti dal governo. Nella sola scuola elementare essi comporteranno un taglio di almeno 10.000 insegnanti con conseguente dequalificazione e uno sconvolgimento degli assetti della stessa (maestro unico, basta compresenze, un tempo pieno che difficilmente si potrà definire tale, ecc).

I genitori che in questi giorni iscrivono i loro figli alla scuola elementare vengono messi di fronte alla possibilità di opzioni diverse: orario di ventiquattro, di trenta ore, tempo pieno, ecc. Quale il criterio di scelta.

Credo possa essere uno solo: garantire ai propri figli la scuola migliore possibile perché su questo, fin dalla scuola elementare, si gioca il loro futuro. Di conseguenza esigere che ai propri figli sia assicurata una scuola almeno equivalente, per qualità e per tempo orario, a quella dell'anno precedente, esigere che sia assicurata quell' “offerta formativa” che ogni singola scuola, per legge, ha progettato, approvato e presentato ai genitori nel settembre scorso e che nessun “regolamento” o “circolare” ministeriale possono modificare.

Questo i genitori possono e devono chiedere, a pieno diritto, al momento dell'iscrizione: più scuola e migliore scuola per il futuro dei loro figli.

All'inizio del prossimo anno scolastico si verificherà come e se questo governo saprà corrispondere alla domanda dei genitori, a questo diritto inalienabile avendo tagliato almeno diecimila insegnanti.

Comunque, fin da ora, si può essere certi che quel movimento che ha gettato radici profonde nella grande mobilitazione dei mesi scorsi, quel movimento che oggi, con modalità diverse, si sta muovendo nelle scuola con genitori, insegnanti studenti, sarà mobilitato per difendere strenuamente questo diritto inalienabile all'istruzione che fino dall'infanzia è diritto al futuro.

L'auspicio è che il movimento di lotta trovi, anche nell'opposizione parlamentare un referente politico… che almeno non si renda promotore del ripristino del finanziamento alle scuole private!

 

16 febbraio 2009

* Responsabile Scuola del PdCI

LEGGI IL VADEMECUM PER L'ISCRIZIONE SCOLASTICA (Pdf )