6
maggio 2000
Tra mondi
magici e invasioni di alieni
Sono di tanti
generi diversi le fiabe partorite dai ragazzi del Duemila
La ricerca
è stata condotta dall'Università di Roma su 650 studenti
fra gli 8 e i 14 anni
m.m.
CASTIGLIONCELLO.
C'è un mondo felice, chissà dove, (lo devono ancora inventare)
in cui la scuola non esiste e le bambole diventano «vive, così
le bambine non sono più sole»; dove un padre che ha perso
la figlia in un incidente stradale decide, esaudito, di diventare un cavallo
per correre libero nei prati. Dove un bambino che guardava troppa televisione
entrò in un libro di storia antica, combattè e morì.
Poi rinacque in un fiore-bambino che non guardava più la tivù
ma non voleva neppure più studiare.
Sono le favole
che i bambini fantastici del Duemila, quelli dei Pòkemon e dei computer,
hanno scritto e disegnato.
Gli esempi
ci arrivano dalla ricerca condotta per conto del Cgd dal dipartimento di
psicologia dell'Università La Sapienza di Roma su un campione di
1200 soggetti: 650 bambini e ragazzi di età compresa tra gli 8 e
i 14 anni e 550 genitori, oltre agli insegnanti dei bimbi coinvolti nella
ricerca. L'esame delle risposte fornite al questionario ha consentito al
professor Giancarlo Tanucci e ai suoi due collaboratori, Patrizia Guardarelli
e Filippo Passalaqua, di enucleare 4 «correnti di pensiero»
a cui corrispondono altrettanti tipi di fantasia (ne parliamo qui sopra.)
Ma ci ha dato anche un quadro del mondo interiore e «immaginato»
dei nuovi bambini. Bambini troppo soli, troppo coccolati, troppo spesso
delegati alla «tivù baby sitter» - ha detto Angela Nava,
presidente nazionale del Coordinamento dei genitori democratici, lanciando
una proposta. Vietare non serve - ha osservato a proposito del rischio
tivù - «possiamo però creare, genitori e associazioni,
un'alleanza per la qualità. Avere programmi migliori, partendo dalla
televisione pubblica, è una garanzia per i nostri figli».
Figli che
fantasticano di alieni e robot intelligenti, ma che, quando gli si chiede
di ipotizzare il mondo che verrà, rispondono che gli uomini non
saranno mai immortali, che le guerre continueranno ad esistere, che i soldi
serviranno sempre e che dovremo continuare a lavorare. Consapevoli e felici
di dar sfogo alla fantasia, sono più contenti quando possono giocare
in compagnia dei propri coetanei. Il rapporto con tv e videogiochi? I bimbi
che li usano di più hanno fantasie tecnologiche, gli altri costruiscono
storie interiori che hanno come protagonisti dei personaggi. Sul fronte
degli adulti: il bambino «fantasioso» piace più alle
mamme che ai papà, è più apprezzato al sud e da genitori
con un livello di studio medio-alto. E se il computer per familiari e insegnanti
è un mezzo che aiuta il bambino a crescere, tivù e playstation
rimangono strumenti da usare col contagocce. Un bambino su 4, secondo la
ricerca, è convinto che entro il 2100 si potrà viaggiare
da Palermo a Milano in dieci minuti e uno su tre che si potrà comunicare
con altri mondi. Opinioni divise invece sul futuro dell'ambiente: per il
26,3% dei bambini intervistati sarà possibile un mondo non inquinato
entro breve, mentre il 27% ha risposto «mai». |