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Genova
 
 

 
 

Scuola, tutti in corteo per difendere il tempo pieno.

In piazza il Coordinamento Genitori Democratici con le bandiere della pace e i fischietti, contro i tagli alla pubblica istruzione

Hanno invaso pacificamente piazza Matteotti, ieri mattina dalle 11 in poi, con cartelli e striscioni. Bambini, ragazzi e genitori, scesi in strada per difendere il diritto al tempo pieno messo in discussione dai tagli ai bilanci per l’istruzione. Striscioni del Coordinamento Genitori Democratici, bandiere della pace, slogan e fischietti hanno animato la manifestazione colorata e pacifica, partita dall’area giochi del Mandraccio all’Expo e conclusa con un girotondo di fronte al Ducale.


“I tagli al tempo pieno non accettiamo e noi ci mobilitiamo”, “La scuola è futuro”, “La scuola non si taglia” con il disegno di un paio di forbici, “Giù le mani dalle nostre scuole” con le impronte delle mani degli studenti. Sono tanti e fantasiosi i cartelli innalzati nel corso di cortei e manifestazioni che si sono susseguiti in un fine settimana che non ha portato strenne al ministero dell’Istruzione. Dal corteo delle superiori contro la riforma Moratti e l’assessore all’istruzione Nicola Abbundo e la sua proclamazione di guerra alle assemblee, alle iniziative del coordinamento genovese in difesa del tempo pieno e prolungato istituito poche settimane fa ma già organizzato e mobilitato. Sono quasi 17 mila le famiglie genovesi che frequentano il tempo pieno alle elementari o il tempo prolungato alle medie, sulle quali sta calando la scure dei tagli disposti dal decreto legislativo che annulla di fatto questa opportunità.


Pochi giorni fa sono stati recepiti dal Ministero per la Pubblica Istruzione alcuni emendamenti proposti dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani in cui si chiedeva, e si è ottenuto, il mantenimento dei due docenti durante la mensa, la gratuità dell’offerta formativa per moduli e un prolungamento dell’orario settimanale di quasi 40 ore.


Pesanti le critiche del Coordinamento dei Genitori: “La permanenza a scuola viene trasformata in un mosaico di tempi e di insegnanti che cancella compresenze, gruppo classe, possibilità di integrazione e individualizzazione dell’apprendimento”. Per concludere: “L’insegnante-tutor elimina la pari dignità tra docenti, il portfolio esaspera gli aspetti valutativi, l’inizio anticipato di elementari e materna stravolge l’omogeneità delle classi

(articolo tratto dal Secolo XIX di domenica 21 dicembre 2003)