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INCONTRI
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DI CASTIGLIONCELLO

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il bambino irreale

Il Tirreno

Chi ha soldi va più avanti negli studi

CASTIGLIONCELLO. Fra le relazioni presentate ieri nella tensostruttura del castello Pasquini quella del professor Carlo Barone dell'Università di Milano Bicocca, «Democrazia delle opportunità» ha fatto il punto su un tema molto dibattuto in questi ultimi mesi: l'effettiva possibilità per la scuola di offrire pari opportunità di crescita e di affermazione a tutti gli allievi, a prescindere dalle condizioni sociali o di nazionalità.

Dopo aver illustrato l'andamento degli ultimi anni sul versante della scolarizzazione, l'indagine tocca le differenze per genere e fascia di età: fra 25 e 34 anni hanno un diploma il 57,2% dei maschi e il 62,2% delle femmine, fra 35 e 44 anni 48,2% contro 51%, fra 45 e 54 anni 41,5% contro 36,1%, fra 55 e 64 anni 28,2% contro 19,1%; hanno invece conseguito una laurea fra 25 e 34 anni il 10,9% e il 14,1%, fra 35 e 44 anni 111% contro 111,2%, fra 45 e 54 anni 111,2%. contro il 9,3%, fra 55 e 64 anni l'8,3% contro il 5,2%.

Le differenze sociali incidono sul livello di istruzione: gli iscritti, alle superiori sono il 98,5% appartenenti alla borghesia, il 97,2% dalla classe media impiegatizia, l'80,5% dalla piccola borghesia, il 76% dalla classe operaia; i diplomati sono il 93% dalla borghesia, l'89,6% dalla classe media, il 78,6% dalla piccola borghesia, il 79,1% dalla classe operaia; all'università si iscrive l'80,9% dalla borghesia, il 71,8% della classe media, il 55,1% della piccola borghesia, il 41,8% della classe operaia; la laurea la consegue il 39,3% della borghesia, il 36,3% della classe media, il 26,2% della piccola borghesia, il 31,2% della classe operaia. Il fenomeno più evidente degli ultimi anni è però la presenza di studenti stranieri: nel 1995 gli stranieri iscritti erano 50.322, lo 0,56% del totale; nel 2004 erano 351.576, il 4,2% del totale.

Queste le conclusioni: le riforme dell'ultimo decennio hanno ridotto la selettività del nostro sistema scolastico, la partecipazione scolastica è cresciuta rapidamente e ci ha avvicinato alle nazioni più avanzate; il Mezzogiorno ha quasi del tutto annullato le differenze geografiche, mentre quelle fra maschi e femmine si sono capovolte a favore delle studentesse. Le forti differenze in base alle origini sociali persistono, e nell'ultimo decennio è emerso un potentissimo fattore di disuguaglianza: le disparità etniche.