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Non droghiamo i bambini
No all’abuso degli psicofarmaci
RITIRO IMMEDIATO DEL RITALIN DAL COMMERCIO


Appello
di Psichiatria Democratica
e del Coordinamento Genitori Democratici

Le organizzazioni nazionali di CGD (Coordinamento Genitori Democratici) e Psichiatria Democratica, unitamente a tutti coloro che vorranno sottoscrivere questo appello, denunciano il rischio di abuso di “pillole della tranquillità” per i bambini, in particolare con la reintroduzione del Ritalin nel mercato farmacologico italiano.
Il Ritalin è passato per decreto ministeriale del marzo 2003 dalla tabella degli stupefacenti a quella degli psicofarmaci.
Ora anche in Italia questo farmaco può essere somministrato ai bambini come accade negli Stati Uniti, dove l'allarme della comunità scientifica conferma la presenza di un vero e proprio esercito di piccoli dipendenti da farmaci.
Anche in Italia, su input delle case farmaceutiche che lo producono e commercializzano, il Ritalin può divenire la “pillola della tranquillità” ad uso ed abuso di genitori ed insegnanti, con il colpevole aiuto dei pediatri che lo prescrivono senza fornire informazioni sugli effetti collaterali provocati dal farmaco e sugli effetti a lungo termine.
Le risposte del Governo ad interrogazioni parlamentari (vedi quella dell’On. Valpiana in data 19 maggio) sono assolutamente insufficienti e lasciano aperti tutti i dubbi e le denunce fatte sull'uso di psicofarmaci sui minori. Perché nella sanità, come nella scuola e nei servizi sociali la politica messa in atto dal governo è quella di abbattere i costi tagliando i servizi. E quando si parla di salute mentale il rischio gravissimo è quello di privilegiare scelte di tipo farmacologico a fronte di interventi complessivi che sappiano mettere al centro il bambino e le sue esigenze. Viviamo in una società che rende difficile mantenere un equilibrio in cui i bambini abbiano riconosciuti i loro spazi e le loro attività, per cui è molto più facile e conveniente sedare queste richieste, prescrivendo diagnosi contestabilissime e funzionali solo alle logiche della scuola-azienda e del conformismo sociale. Il Ritalin è una di queste soluzioni “facili”. La sindrome ADHD di “iperattività” né è il pretesto adottato dalla scienza globalizzata al servizio esclusivo del mercato.
Non c’è dubbio che, secondo le logiche mistificanti della globalizzazione neoliberista, sarà molto più semplice inibire le coscienze infantili con psicofarmaci (e più redditizio per chi li produce), piuttosto che investire nei ruoli della sanità pubblica e della scuola pubblica.
Alcune organizzazioni di genitori statunitensi hanno denunciato casi di morte di una bambina di due anni e di un ragazzo di 14 anni, sottoposti ad abuso di Ritalin.
Dai quattro milioni ai sei milioni di bambini americani ricevono, a scuola, dosi quotidiane di un potente farmaco chiamato Ritalin. A questi vivaci ragazzini, soprattutto maschietti, è stata diagnosticato l'ADHD (Attention Deficit Hyperactive Disorder), cioè una malattia che provoca disturbi dell'attenzione e iperattività; una serie di "sintomi" che vengono sempre più attaccati dalla scienza onesta per la loro vaghezza, e per il pericolo di giustificare con essi l'abuso degli interventi sul controllo dei comportamenti.
Anche in Italia si muovono organizzazioni che promuovono l’uso di queste sostanze, confidando sulla disinformazione e sull’angoscia di genitori che hanno visto diagnosticare tale “sindrome” ai loro figli.
Stampa, televisione e molti siti Internet invece denunciano da tempo i pericoli di introdurre il Ritalin nelle scuole italiane, tramite osservazioni superficiali di poche ore tese ad individuare i soggetti "iperattivi". La diagnosi di ADHD si basa su osservazioni elementari e allarmanti, test tipo: "il bambino pone una domanda e non attende la risposta", "si muove troppo", "spesso interrompe o si comporta in modo invadente verso gli altri; per es. irrompe nei giochi degli altri bambini" e via di questo passo.
La "pillola della tranquillità" assume il sinistro significato di un mezzo di controllo sociale di massa.
Gli esperti ritengono a ragion veduta che, oltre ai casi letali registrati, l'assunzione di Ritalin in età infantile potrebbe portare a “tossicodipendenze” future, trattandosi di un derivato ANFETAMINICO somministrabile fin dai primi anni di vita. Per questo le nostre Organizzazioni sono in prima fila nel denunciare questo abuso sui bambini.

Ci appelliamo alle Autorità dello Stato Italiano affinché farmaci come il Ritalin e assimilabili siano immediatamente ritirati dal commercio e ne sia comunque espressamente vietata la prescrizione e somministrazione in età minorile.

Facciamo appello ai medici pediatri affinché svolgano una corretta campagna di informazione in merito.

Facciamo appello ai Dirigenti Scolastici, agli insegnanti e ai genitori, ai comitati e coordinamenti della scuola, a tutti i soggetti impegnati sui diritti civili affinché sia sbarrata la strada ad interventi nelle scuole sollecitati dalle case farmaceutiche produttrici di queste vere e proprie droghe per l’infanzia.

Organizziamo la disobbedienza alla falsa psichiatria di controllo sociale.

Abbattiamo le false sintomatologie come l'ADHD.

Organizziamo il rifiuto degli psicofarmaci diretti all'infanzia.

Allertiamo genitori ed insegnanti: il Ritalin è funzionale solo alla scuola-azienda!

Chiediamo a tutti i siti e a chiunque abbia possibilità di accedere ai mezzi di informazione di accogliere, diffondere e sostenere questo appello.

Le Organizzazioni promotrici:
PSICHIATRIA DEMOCRATICA
COORDINAMENTO GENITORI DEMOCRATICI


 

Per adesioni a informazioni

L'Albero dei Ricci - Roma
e-mail: gufetto1955@libero.it