ORDINE DEL GIORNO
Collegato alla Proposta di Delibera concernente l’approvazione del bilancio
di previsione 2005 e pluriennale 2005 – 2007
IL CONSIGLIO COMUNALE DI ROMA PREMESSO CHE:
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le organizzazioni nazionali di CGD (Coordinamento Genitori Democratici) e PSICHIATRIA DEMOCRATICA, il Comitato per la Difesa del Servizio Sanitario Nazionale di Roma hanno lanciato nei mesi scorsi un appello nel quale denunciano il rischio di abuso di “pillole della tranquillità” per i bambini, in particolare con la reintroduzione del Ritalin a base di metilfenidato nel mercato farmacologico italiano;
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il metilfenidato è passato per decreto ministeriale 22 luglio 2003 dalla tabella degli stupefacenti a quella degli psicofarmaci ed attualmente anche in Italia questo farmaco può essere somministrato ai bambini come già accade negli Stati Uniti, dove l’allarme della comunità scientifica conferma la presenza di un vero e proprio esercito di piccoli dipendenti da farmaci;
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anche in Italia, su input delle case farmaceutiche che lo producono e commercializzano, il Ritalin può divenire la “pillola della tranquillità” ad uso ed abuso di genitori ed insegnanti, con il colpevole aiuto dei pediatri che lo prescrivono senza fornire informazioni sugli effetti collaterali provocati dal farmaco e sugli effetti a lungo termine.
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le risposte del Governo ad interrogazioni parlamentari (vedi quella dell’On. Valpiana in data 19 maggio) sono state a tutt’oggi assolutamente insufficienti e lasciano aperti tutti i dubbi e le denunce fatte sull’uso di psicofarmaci sui minori. E quando si parla di salute mentale il rischio gravissimo è quello di privilegiare scelte di tipo farmacologico anziché interventi complessivi che sappiano mettere al centro il bambino e le sue esigenze;
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viviamo in una società che rende difficile mantenere un equilibrio in cui i bambini abbiano riconosciuti i loro spazi e le loro attività, per cui è molto più facile e conveniente sedare queste richieste, prescrivendo diagnosi contestabilissime e funzionali solo alla logica del conformismo sociale. Il Ritalin è una di queste soluzioni “facili”. La sindrome ADHD di “iperattività” ne è il pretesto adottato dalla scienza globalizzata al servizio esclusivo del mercato;
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alcune organizzazioni di genitori statunitensi hanno denunciato casi di morte di una bambina di due anni e di un ragazzo di 14 anni, sottoposti ad abuso di Ritalin. Dai quattro milioni ai sei milioni di bambini americani ricevono, a scuola, dosi quotidiane di metilfenidato. A questi vivaci ragazzini, soprattutto maschietti, è stata diagnosticato l’ADHD (Attention Deficit Hyperactive Disorder), cioè una malattia che provoca disturbi dell’attenzione e iperattività; una serie di “sintomi” che vengono sempre più attaccati dalla scienza onesta per la loro vaghezza, e per il pericolo di giustificare con essi l’abuso degli interventi sul controllo dei comportamenti.
Anche in Italia si muovono organizzazioni che promuovono l’uso di queste sostanze, confidando sulla disinformazione e sull’angoscia di genitori che hanno visto diagnosticare tale “sindrome” ai loro figli.
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molta stampa, televisione e molti siti Internet hanno invece denunciato da tempo i pericoli di introdurre il Ritalin nelle scuole italiane, tramite osservazioni superficiali di poche ore tese ad individuare i soggetti “iperattivi”. La diagnosi di ADHD si basa su osservazioni elementari e allarmanti, test tipo: “il bambino pone una domanda e non attende la risposta”, “si muove troppo”, “spesso interrompe o si comporta in modo invadente verso gli altri (per es. irrompe nei giochi degli altri bambini”);
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gli esperti ritengono a ragion veduta che, oltre ai casi letali registrati, l’assunzione di Ritalin in età infantile potrebbe portare a “tossicodipendenze” future, trattandosi di un derivato ANFETAMINICO somministrabile fin dai primi anni di vita. Per questo le Organizzazioni che hanno lanciato l’appello sono in prima fila nel denunciare questo abuso sui bambini.
TANTO PREMESSO, IL CONSIGLIO COMUNALE DI ROMA
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA CAPITOLINA
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ad intervenire presso le preposte Autorità Nazionali affinché farmaci come il Ritalin e assimilabili non siano assolutamente immessi in commercio e ne sia comunque espressamente vietata la prescrizione e somministrazione in età minorile;
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a stanziare le risorse necessarie per svolgere una forte e corretta campagna di informazione, contro la pericolosa somministrazione di psicofarmaci ai bambini anche attraverso il diretto coinvolgimento della propria azienda Farmacap s.p.a.;
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a rivolgere un proprio appello ai Dirigenti Scolastici, agli insegnanti e ai genitori, ai comitati e coordinamenti della scuola, a tutti i soggetti impegnati sui diritti civili nella nostra città, affinché sia sbarrata la strada ad interventi nelle scuole sollecitati dalle case farmaceutiche produttrici di queste vere e proprie droghe per l’infanzia.
Roma, 19 dicembre 2004
Adriana Spera
Maurizio Bartolucci
Patrizia Sentinelli
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