INTERNAZIONALI DI CASTIGLIONCELLO
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Sconfinati confini Lella Ravasi Bellocchio Dove non c'è limite la confusione è un'indistinzionesimbiotica pericolosa tra un materno senza limiti, incapace di contenere, e bambini onnipotenti e persi nel vuoto. Se i genitori si perdono nell'illimitato, se non sanno l'esperienza sacra del limite, se vivono il confine non come qualcosa di sano, ma come una minaccia alla loro onnipotenza, vuol dire che non tollerano lo spazio separato e limitato del rapporto tra sé e il figlio. A genitori onnipotenti fanno da terribile specchio narcisistico bambini onnipotenti. A un'esperienza del materno senza limiti, senza la capacità di contenere e contenersi, corrispondono bambini onnipotenti che, in quanto non contenuti, sono persi nel vuoto, in un inconscio che suona a vuoto, ipertrofico, dilatato, senza misura. L'inflazione galoppa interiormente, e un io ipertrofico, gonfiato, si presenta al mondo.-.Le emozioni non metabolizzate, non elaborate, vagano dentro la psiche dei bambini, che presto iniziano (non compiendo un'integrazione dentro di sé) a rimuovere, a cancellare, a liquidare quanto di faticoso, scomodo, difficile, arriva loro addosso. Una specie di omertà della psiche, un meccanismo di difesa che diventa inesorabilmente una prigione, si impadronisce della crescita, plasma il nulla e appiattisce sull'indifferenza. Non c'è allora possibilità di un'interiorità sana, che sa vivere di confine in confine, di inventare il tempo e lo spazio per tempi di crescita e di regressione, per imparare cioè a sopportare la tensione del diventare adulto. |