INCONTRI
INTERNAZIONALI
DI CASTIGLIONCELLO
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II bambino
tra le apparenze che rassicurano e lo spazio che libera responsabilità
Don Andrea
Gallo
La fatica
e insieme la gioia di saper ascoltare, di essere rispettosi delle diversità,
di pregare nel cuore dell'Altro, di riconoscere I'Altro Persona, presuppongono
una generosità ed una attenzione semplicemente Umana.
La responsabilità e la corresponsabilità di navigare nell'Umano,
maturano nelle relazioni che abbracciano, non tra i confini dei territori
dell'esclusione. L'Altro è vitale non perché ci completa,
ci cura, ci rassicura, ma perché con I'Altro si entra nella reciprocità
che costruisce spazi di Vita.
C'è bisogno di pratiche educative che sappiano costruire una
mentalità dell'Accoglienza.
Molti adulti non vivono queste dimensioni. Spesso sono disorientati
e persino indifferenti. Soddisfano i falsi bisogni delle apparenze;
in questo modo si fissano i rapporti ed i comportamenti.
Varie forme di linguaggio invitano alla singolarità, mentre l'omologazione
ed il conformismo imprigionano corpi e pensieri.
In questa contraddizione l'adulto vuole compiice il bambino.
Un esempio può essere quello dell'abbigliamento. I bambini sono
adulti "piccoli". I loro corpicini sono impediti e sviati
nella loro crescita. I giovani diventano impazienti, frettolosi, insoddisfatti
sempre alla ricerca di oggetti da consumare e da cui dipendere
I media provocano concetti di falsa autostima e di sopravvalutazione
di sé. Siamo tutti un poco presi nella rete di Narciso che inganna;
secondo recenti studi il narcisismo è associato alla violenza.
II binomio produce una duplice sintomatologia: la convinzione della
nostra superiorità e la rappresentazione degli altri come fonte
di minaccia. Si disconosce la forza vitale della solidarietà
alla quale dobbiamo educarci e educare, orientarci verso percorsi di
condivisione dove soprattutto per i bambini sia possibile esplorare
territori e relazioni sconfinate.
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