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INCONTRI
INTERNAZIONALI
DI CASTIGLIONCELLO

il bambino sconfinato

agli interventi e documentidocumenti

Lo specchio in frantumi.
Tracce d'identità bambina attraversate dai confini

Raffaele Mantegazza

"In-fante", come colui/colei che non parla perché non sa ancora parlare e dunque la cui essenza risiede nella possibilità di diventare "fante": la pedagogizzazione dell'infanzia non è una conseguenza perversa legata all'educazione nell'Ottocento o alle pratiche dei pedagogisti; l'infanzia appartiene già al regno del pedagogico, fin dal giorno della sua nascita come oggetto di discorso. L'infanzia in Occidente si definisce nelle linee e tra le maglie di un progetto di costituzione di esseri umani, un progetto di riproduzione sociale; è anzi il punto più interno di tale progetto, il nodo che prevede il massimo addensarsi delle linee che lo definiscono.
Se essere bambini e bambine significa emergere con la propria specificità solo all'interno di un progetto adulto di riproduzione sociale, allora l'infanzia nel mondo occidentale non è né mai sarà percepibile né tematizzabile se non in uno stretto rapporto dialettico con il mondo adulto. Se il "topos" del bambino o della bambina abbandonati ha avuto così tanta fortuna in Occidente è perché non si riesce mai a concepire il bambino o la bambina

come esterni rispetto al loro rapporto con l'adulto: così il bambino "solo" è solo perché appunto "abbandonato" dall'adulto, e dunque oggetto di un investimento pedagogico, per quanto crudele e "in negativo". Solo questa connessione con una progettualità pedagogica adulta rende conto della possibilità di definire l'infanzia come spazio specifico per l'assorbimento dei codici culturali propri del contesto sociale determinato, come periodo di iniziazinne e tirocinio all'assunzione dei ruoli sociali che la società adulta ritiene essenziali per lo scambio e la convivenza sociale.
Ma di quali progettualità pedagogiche si parla, oggi, al volgere del millennio? Sembra infatti che sull'infanzia si giochino tante, forse troppe parti, e che i codici adulti, i modi adulti di dire i bambini e le bambine vengano a collidere o a ignorarsi a vicenda piuttosto che a integrarsi anche attraverso il conflitto in pratiche educative condivise. E se lo specchio dell'infanzia, riflesso nello specchio dello sguardo adulto, si apprestasse improvvisamente a riflettere il vuoto, il silenzio, il nulla?

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