INTERNAZIONALI DI CASTIGLIONCELLO
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Lo specchio
in frantumi. Raffaele Mantegazza "In-fante",
come colui/colei che non parla perché non sa ancora parlare e
dunque la cui essenza risiede nella possibilità di diventare
"fante": la pedagogizzazione dell'infanzia non è una
conseguenza perversa legata all'educazione nell'Ottocento o alle pratiche
dei pedagogisti; l'infanzia appartiene già al regno del pedagogico,
fin dal giorno della sua nascita come oggetto di discorso. L'infanzia
in Occidente si definisce nelle linee e tra le maglie di un progetto
di costituzione di esseri umani, un progetto di riproduzione sociale;
è anzi il punto più interno di tale progetto, il nodo
che prevede il massimo addensarsi delle linee che lo definiscono. come esterni
rispetto al loro rapporto con l'adulto: così il bambino "solo"
è solo perché appunto "abbandonato" dall'adulto,
e dunque oggetto di un investimento pedagogico, per quanto crudele e
"in negativo". Solo questa connessione con una progettualità
pedagogica adulta rende conto della possibilità di definire l'infanzia
come spazio specifico per l'assorbimento dei codici culturali propri
del contesto sociale determinato, come periodo di iniziazinne e tirocinio
all'assunzione dei ruoli sociali che la società adulta ritiene
essenziali per lo scambio e la convivenza sociale. |