INCONTRI
INTERNAZIONALI
DI CASTIGLIONCELLO
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Limiti
e confini in educazione:
rispettare il limite, varcare il confine
Gabriella
Romano
L'educazione
ha molto a che fare con l'idea di confine: varcare il confine è
simbolo, ma anche reale possibilità di entrare in un territorio
"altro", per poter "rigiocare" possibilità
diverse che il luogo di partenza non ha dato.
Chi educa a volte non sa bene dov'è il confine tra ciò
che vorrebbe e ciò che potrebbe fare, ma nondimeno il mestiere
d'insegnante oggi non può non interrogarsi con queste problematiche
che riconducono alla dimensione della responsabilità, della scelta,
dell'assunzione di un'etica.
Essere educatori è come essere guide/esploratori in un percorso
che attraversa il caos del mondo, nel tentativo dì mettere ordine:
la crescita per la quale le nostre scuole dovrebbero lavorare è
un processo di integrazione di bambini e bambine col loro mondo. Apprendere
le cose del mondo significa poter introiettare, ricomprendere, riconoscere
il proprio rapporto con esse.
Gli eventi, anche drammatici di questo scorcio di millennio ci spingono
a misurarci con i grandi mutamenti che attraversano la società
globalizzata e mondializzata. La globalizzazione apparentemente annulla
confini, raccorda il vicino con il lontano, ricolloca aspetti comuni
di vita quotidiana in una cornice più ampia, planetaria che dà
loro nuovo senso. Ed è per questi motivi che nella scuola il
processo formativo ed educativo deve saper rinnovare il suo valore d'uso
democratico come terreno di esercizio di diritti positivi.
Se pensiamo ad una scuola quindi che dia anche strumenti per valicare
confini ed esplorare territori nuovi dobbiamo necessariamente riorientare
saperi e competenze da utilizzare, trasformare spazi, tempi, regole.
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