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INCONTRI
INTERNAZIONALI
DI CASTIGLIONCELLO

il bambino sconfinato

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il manifesto      10.5.2002

Il bambino sconfina: tavola rotonda a Castiglioncello

Il bambino sconfinato è il bambino che nasce nella nuova era globalizzata, quello che fin dal nido vive con bambini di lingua e culture diverse dalla sua, che creerà forse una nuova lingua e modelli simbolici mondiali nuovi. Sta agli adulti non avere il ruolo di controllori, bensì quello di aiutare i figli a superare questo passaggio epocale. Il bambino sconfinato è il protagonista del convegno che prenderà il via oggi a Castiglioncello organizzato dalla regione Toscana, dalla provincia di Livorno, dal comune di Rosignano marittimo e dal coordinamento genitori democratici. «Quando in questi mesi abbiamo ragionato insieme sull'incontro - spiega Angela Nava Mambretti, presidente del comitato genitori democratici - ci interrogavamo sul senso di esserci. Vedevamo una tradizione che piano piano moriva e ci chiedevamo cosa fare. Poi abbiamo visto le piazze riempirsi sempre più di questi nuovi ventenni senza etichette, che si impegnano in maniera diversa dai loro padri con idee anche diverse. Noi oggi vogliamo recuperare l'aspetto positivo dello sconfinamento. Sconfinare vuol dire perdere, perdere ad esempio le radici, ma per recuperare un'identità nuova, e i padri come la scuola hanno un ruolo fondamentale. Non una scuola di programmi chiusi e di appartenenza ma una scuola nuova multidisciplinare e multietnica».

Al convegno parteciperanno studiosi, esperti e organizzazioni quali Serge Latouche, Nicola Cacace, esponenti di Caritas e lo stesso ministero dell'istruzione. Si parlerà di immigrazione (il ministero porterà i suoi dati sull'immigrazione non ancora resi pubblici), di lavoro e di flessibilità: quale futuro aspetta i nostri figli? Si parlerà di giustizia e della nuova tendenza europea che punta alla carcere più che al recupero: «Cercheremo di far capire, dati alla mano - spiega ancora Nava Mambretti - che l'allarme criminalità minorile è più un fatto mediatico che una realtà e che anche in questo contesto la discriminazione passa per i ragazzi stranieri. Cercheremo di dimostrare che ci sarà ben poca possibilità di recupero in un sistema come quello che via via si sta prospettando e che senza recupero la strada per un bambino sconfinato sarà difficile». (t.b.)

 

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