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Sugli Organi Collegiali Scolastici e Territoriali L’Assemblea Nazionale del Coordinamento Genitori Democratici, riunita a Roma il 17 giugno 2007, ha preso in esame la situazione degli Organi Collegiali Scolastici e Territoriali e ha espresso le seguenti considerazioni. 1. Un sistema di istruzione moderno, complesso, inclusivo, all’altezza dei problemi posti dal mondo attuale e dalla rapidità di innovazione, deve porsi almeno tre obiettivi:
I Genitori sono in grado di dare un contributo fondamentale, indispensabile in tutti e tre questi ambiti di intervento ma devono essere coinvolti attivamente nella costruzione del progetto educativo delle singole istituzioni scolastiche. Va perseguita la strada della progettazione integrata, espressione della partecipazione attiva di tutte le componenti interne ed esterne preposte al processo di istruzione e formazione, che promuovono e insieme autovalutano il percorso intrapreso, secondo la specificità delle singole competenze. 2. Respingiamo con forza l’idea che i Genitori debbano essere considerati solo come clienti o acquirenti, all’interno di un sistema mercantile di istruzione. I Genitori sono co-educatori . Per questo riteniamo che sia indispensabile, oggi più ancora di trent’anni fa, la presenza di Rappresentanti di Genitori eletti direttamente a livello di Classe e di Istituto. Questi Rappresentanti devono interagire con gli Insegnanti all’interno del Consiglio di Classe, organo collegiale di impostazione del piano educativo offerto ai singoli Studenti e alle Classi. E devono inoltre interagire con tutte le Componenti scolastiche (Insegnanti, Dirigenti scolastici, Personale ATA, Studenti delle scuole di ordine superiore) per definire le politiche dell’istruzione adottate nel singolo Istituto, attraverso il Piano dell’Offerta Formativa, la Carta dei Servizi, il Regolamento Scolastico e quanto altro. Questa rappresentanza deve essere mantenuta in ogni Scuola, secondo regole uniformi su tutto il territorio nazionale. Regolamentare le Elezioni scolastiche non riduce i margini dell’autonomia degli Istituti, ma evita improvvisazioni, negligenze, anarchia nel sistema educativo. 3. È però vero che alcune funzioni del Consiglio di Circolo/Istituto devono essere oggi aggiornate e adeguate alla nuova realtà dell’autonomia scolastica, distinguendo meglio le funzioni strategiche di orientamento da quelle gestionali. Per esempio riteniamo che, per le nuove prerogative e responsabilità contrattuali del Dirigente scolastica, sia superata la Giunta Esecutiva. 4. Ma soprattutto sosteniamo con forza la necessità inderogabile di riempire di nuova forza la funzione di rappresentanza, affiancandole stabilmente un organo di partecipazione e coinvolgimento esteso dei Genitori all’interno di ogni Scuola. Quest’organo è già previsto all’interno della normativa attuale: è il Comitato dei Genitori. Anch’esso deve rispondere a una norma valida su tutto il territorio nazionale. E, soprattutto, ne deve essere resa obbligatoria la costituzione all’interno di ogni Istituzione scolastica. Il Comitato dei Genitori è obbligatorio, unico per ciascuna Istituzione Scolastica e rappresentativo di tutti i plessi costituenti l’Istituzione stessa. È eletto dall’assemblea dei genitori e ne fanno parte di diritto i rappresentanti dei genitori di classe e del Consiglio di Circolo/Istituto. Deve dotarsi di un Regolamento per l’autogoverno, che definisca le modalità di elezione e rappresentazione e che ne favorisca l’operatività e il raccordo costruttivo con il Consiglio di Circolo/Istituto. Le riunioni del Comitato dei Genitori devono essere aperte a tutti i Genitori della Scuola interessata, nelle forme che saranno definite dal Regolamento. Il Comitato Genitori può esprimere parere su tutti i problemi di rilievo per la vita dell’Istituto. 5. Le tre funzioni di cui si diceva all’inizio (saper leggere la realtà, saper progettare gli interventi, saper valutare qualità e risultati) sono svolte nel singolo Istituto, come previsto dalle norme sull’autonomia scolastica. Ma devono trovare momenti di raccordo, di sostegno, di integrazione, valutazione e verifica anche a livelli territoriali più ampi (di area, di provincia, di regione). Questo avviene oggi, di fatto, per ogni decisione importante (di progetto, di assegnazione di risorse, di valutazione della dispersione scolastica ...) che viene assunta a livello di Direzione Scolastica Regionale. Anche a questi livelli devono essere previsti Organi Collegiali Territoriali con funzioni consultive obbligatorie su alcune materie, vincolanti per altre, all’interno dei quali siano rappresentati i Genitori, insieme alle altre Componenti scolastiche. Oltre ai pareri espressi al Dirigente dell’Ufficio Scolastico, compito fondamentale di questi OO.CC.TT. è l’attivazione di momenti di confronto specifici con il Territorio, gli Enti Locali, le Forze produttive, il Volontariato e tutti gli altri Soggetti che possano essere interessati ai temi e ai problemi emergenti. 6. Certamente siamo favorevoli a una revisione profonda degli Organi Collegiali Territoriali e proponiamo la costituzione di Unità Scolastiche Territoriali che siano innovative per almeno tre aspetti:
7. Nella deludente ipotesi che non si possa procedere in tempi stretti all’attivazione dei nuovi OO.CC.TT., chiediamo che si proceda comunque, al più presto, al rinnovo dei Distretti Scolastici (ancorché per noi insoddisfacenti) e dei Consigli Scolastici provinciali che, per quanto superati rispetto alla gestione delle istituzioni in regime di autonomia scolastica, rimangono vincolati ad una legge ancora vigente ma ormai da oltre un decennio inosservata. 8. La partecipazione attiva alla vita scolastica deve essere sostenuta e riconosciuta da specifici interventi di sostegno come funzione di pubblico interesse attraverso incentivi, defiscalizzazione delle spese sostenute, permessi orari. |