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INCONTRI
INTERNAZIONALI
DI CASTIGLIONCELLO

diciassettesima edizione

il bambino selvaggio

alla rassegna stamparassegna stampa



il Tirreno

9 maggio 2008


La psicologa Ada Forni che oggi presenta la sua ricerca: il “cattivo” spesso ha la faccia d'angelo e appartiene a famiglie benestanti
Piccoli teppisti crescono sui banchi

Alle elementari fiorentine metà alunni ha subito violenze fisiche. E alle superiori diminuiscono gli episodi ma aumenta la gravità: Internet enfatizza il problema.

di Mario Moscadelli

CASTIGLIONCELLO. I bulli ci sono sempre stati. C'erano già nel libro “Cuore” che Edmondo de Amicis scrisse nel 1886. Il famigerato Franti, il cattivo per eccellenza, a un certo punto minaccia Derossi «di puntargli un chiodo nel ventre». Ma i bulli di allora erano molto diversi da quelli di oggi. Un tempo rispecchiavano un profilo preciso: poveri, brutti e cattivi. Ora no. L'identikit è vario e non dipende necessariamente dalla qualità della vita. Lo dimostra una recente statistica, racchiusa in un saggio di Ada Fonzi, docente di psicologia all'università di Firenze, che sarà presentato oggi al convegno di Castiglioncello “Il bambino selvaggio”: sono stati dichiarati più episodi di bullismo nelle scuole elementari e medie di Firenze che in quelle di Cosenza.

Quasi il 50 per cento degli alunni delle scuole elementari fiorentine ha dichiarato di avere subito prepotenze, contro il 40 per cento di quelli calabresi. Nello specifico, il 47 per cento dei bambini fiorentini delle elementari ha ammesso di avere subito almeno una volta violenze fisiche seguite da ferite. Numeri impressionanti, che testimoniano la gravità di questo problema tra i banchi di scuola. «I dati - osserva Ada Fonzi - confermano che il bullismo è particolarmente forte nelle scuole elementari. In questo caso, però, una percentuale molto alta è da attribuirsi ad un bullismo di tipo verbale. Occorre evidenziare che la presa in giro in Italia fa parte della nostra cultura. Ecco perché il Belpaese è inserito tra le prime nazioni in Europa soggette a bullying».

Ma chi sono questi bulli? «Prendiamo due libri famosi a confronto: “Cuore” del 1886 e “L'inventore di Sogni” di Ian McEwan del 1994. Nel primo troviamo un bullo brutto, sporco e cattivo. Dunque, aveva un profilo ben delineato. Nel secondo il prepotente è descritto con una faccia soffice e rosa, dall'aria innocente. Questo passaggio inquadra alla perfezione il bullo di o oggi: può anche essere un ragazzo benestante, di una famiglia normale. Ed è per questo motivo che il fenomeno è aumentato: il potenziale “cattivo” può arrivare da vari strati della società».

Purtroppo in aumento sono gli episodi drammatici: capelli bruciati a un ragazzino di Viterbo, un bambino di 12 anni con la testa dentro il water a Porto Ercole e un altro giovanissimo studente a cui hanno tagliato le sopracciglia a Empoli. «In particolare nelle scuole superiori - continua Fonzi - è diminuita la quantità di episodi, ma è aumentata la gravità. In questo ha sicuramente una grossa influenza Internet: siti di scambio di foto e video hanno enfatizzato il problema e molti ragazzini oggi non sanno più distinguere ciò che è reale da ciò che è virtuale».

Ada Fonzi ha condotto un'altra ricerca, prendendo in esame sei regioni. «La Toscana? Non è un'isola felice, ma nemmeno la più tremenda di quelle analizzate». Ma Ada Fonzi si è mai trovata davanti a un bullo o a un ragazzino che ha subito una prepotenza? «No, perché ho sempre insegnato all'università. Ma sono rimasta colpita da un episodio in particolare. Dopo avere scritto il mio secondo libro sull'argomento, fui invitata da Rispoli ad una trasmissione televisiva dove gli spettatori potevano telefonare. Chiamò un ragazzo, un ex bullo. Lui prima di picchiare altri bambini si faceva degli sgraffi sul proprio corpo. In questo modo si dava una giustificazione. Ecco, ogni episodio di bullismo è mosso da una giustificazione assurda, ma che in quel momento fa scattare la violenza, la prepotenza».

E i professori che cosa fanno? «Troppo spesso sottova¬lutano il problema. Basta analizzare classe per classe: dove ci sono studenti “tranquilli” ci sono quasi sempre insegnanti che affrontano la situazione, che ne parlano in maniera aperta e analitica con i propri alunni».

 

CONVEGNO INTERNAZIONALE

“Il bambino selvaggio”:
appuntamento a Castiglioncello

Ada Fonzi presenterà nel dettaglio i risultati della sua ricerca nel convegno “Il bambino selvaggio”, che si aprirà questa mattina alle 9 al castello Pasquini di Castiglioncello. Alle 21,30 ci sarà la proiezione di una videointervista con Ascanio Celestini. Domani è la giornata più ricca di appuntamenti e approfondimenti. Dalle 9 si parlerà delle professionalità educative con Teresa Grange, preside della facoltà di Scienze della formazione della Valle d'Aosta. Poi sarà il turno della professoressa Fonzi, su cui saranno puntati i riflettori dell'iniziativa. Nel pomeriggio spazio ai “laboratori tematici”: Giovanni Manetti, dell'università di Siena, affronterà le forme di comunicazione verbale e non verbale degli adolescenti. Sarà affrontato anche il tema dell'insegnamento e del rapporto che professori e genitori hanno con le nuove tecnologie dei giovani. Alle 21,30, in Limonaia, Luigi Berlinguer e Carlo Lizzani discutono su “Comunicare memorie, comunicare futuro”. Domenica la chiusura con la sintesi delle relazioni affidata allo psicologo Cad Mario Russo, (ma.mo.)