15.9.99
Mario Tortello
«Diamo la pagella
anche ai professori»
I genitori: la scuola dell'autonomia ci mette nell'angolo
«Senza i genitori non si costruisce una nuova scuola». Angela
Nava, segreteria nazionale del CGD, il Coordinamento genitori democratici
conosciuto in tutta Italia anche per il tradizionale appuntamento di primavera
a Castiglioncello sui diritti dei bambini, punta il dito contro i ritardi
del Parlamento: «La legge che modifica gli organi collegiali scolastici
non può attendere. Si tratta di un tassello fondamentale della riforma
complessiva; bisogna definire competenze e responsabilità di tutte
le componenti scolastiche, genitori compresi e non come ultimi della lista.
Vogliamo la scuola delle autonomie, questo sì; ma non vogliamo che
l'autonomia sia solo quella dei capi d'istituto. Le famiglie devono contare».
Incalza Giuseppe Richiedei, presidente nazionale dell'Age, l'Associazione
genitori di area cattolica: «Anche gli insegnanti debbono ricevere
la loro pagella. I genitori devono poter dire la loro».
Mentre il nuovo anno scolastico taglia i nastri di partenza (oggi,
riprendono le lezioni in Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Toscana e
Umbria), le famiglie italiane - attraverso due delle associazioni più
rappresentative - mettono le mani avanti, avvertendo governo, ministro
e parlamento: i progetti di legge all'esame delle Camere in questi giorni
e l'avvio sperimentale dell'autonomia delle scuole, in vista della piena
applicazione nel settembre 2000, devono fare spazio anche alla partecipazione
dei genitori o sarà una modifica senz'anima, una riforma morta.
«Senza di noi, manca un pezzo fondamentale del nuovo mosaico
- aggiunge Angela Nava -. Nei primi Anni 70, abbiamo stimolato i genitori
a partecipare; ma ci siamo trovati nella situazione in cui, di fatto, gli
organi collegiali erano privi di poteri reali. Oggi, corriamo il rischio
opposto: legislatore e ministero stanno dando più poteri alle singole
scuole, ma non si preoccupano di creare una nuova cultura della partecipazione,
definendo la struttura e i modi di questa presenza. Certo, i progetti ci
sono; ma, su questi, pochi si preoccupano di schiacciare il piede sull'acceleratore».
Ancora Richiedei, per 1'Age: «Gli organi collegiali scolastici
rischiano di essere una cassa vuota se i genitori non hanno un gruppo di
riferimento. Il regolamento del1'autonomía scolastica, appena pubblicato
in Gazzetta ufficiale, dev'essere sfruttato sino in fondo. In ogni istituto
devono essere presenti le associazioni sindacali degli insegnanti, quelle
degli studenti e quelle delle famiglie. E, se da un lato, la scuola deve
accogliere l'iniziativa e la cooperazione dei genitori, dall'altro i padri
e le madri che hanno maggiore sensibilità e disponibilità
di tempo devono tornare a entrare nelle istituzioni educative dei loro
figli. Ma in gruppo, non singolarmente».
La «pagella» da assegnare a maestri e professori? Richiedei:
«La carta dei servizi scolastici dice chiaramente che la qualità
del servizio di commisura sul grado di soddisfazione dell'utenza. Studenti
e genitori devono essere coinvolti, anche attraverso appositi questionari,
per recepire proposte, richieste e valutazioni. Non possiamo essere considerati
destinatari passivi degli interventi, a maggior ragione di quelli educativi.
Dobbiamo poter interloquire, proporre, avere gli strumenti per farci ascoltare».
Insiste la rappresentante CGD: «Quale scuola? Quale autonomia?
Quella dei presidi? Noi non ci stiamo». La patata bollente a ministro
e Parlamento...
Dalla riforma promessa (organi collegiali), a quella in gestazione.
Ieri, la Camera ha ripreso la discussione sui cicli scolastici, ma al momento
del voto è mancato il numero legale. L'incidente di percorso nel
primo giorno di lavoro dell'aula dopo le ferie estive, è arrivato
in seguito alla protesta dei capigruppo di Forza Italia e AN, Beppe Pisanu
e Gustavo Selva. Hanno accusato governo e maggioranza di non rispondere
alle obiezioni della opposizione. Nonostante la replica del ministro Luigi
Berlinguer, alla ripresa delle votazioni il centrodestra non ha partecipato
allo scrutinio. La seduta è continuata in notturna. Il sì
definitivo è previsto nel giro di pochi giorni.
Relatore il diessino Sergio Soave, il disegno di Legge deve fare i
conti con oltre 400 emendamenti, presentati per lo più da Polo e
Lega. Ma anche il partito di Fausto Bertinotti è sul piede di guerra
e annuncia che «si prepara allo scontro»: «Cercheremo
fra 1'altro di raddrizzare il tiro sulla questione della parità
pure contenuta in questo provvedimento che affida l'apprendistato all'imprenditoria
privata», sostiene la deputata Maria Lenti.
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