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COMUNICATO STAMPA

Dopo la segregazione di bambini migranti e in difficoltà nell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere, ecco oggi la notizia di una nuova aberrante vicenda. A Torino viene internata nel reparto psichiatrico delle Molinette una bambina di soli 11 anni.

Le motivazioni dimostrano il livello di gravissima alterazione dello stato di coscienza delle istituzioni pubbliche preposte alla tutela dei minori. Nel caso torinese assistiamo al triste e vicendevole scarico di responsabilità, come si legge sui giornali, tra scuola, ospedale e Tribunale dei Minorenni. Tutto ciò a causa di un indefinito "disturbo della condotta". Ovvio che la bambina, strappata ai suoi cari, chiusa in un manicomio che tale non dovrebbe essere, abbia reazioni vistose! Dove sono le istituzioni che debbono farsi carico del disagio prima che rivolgersi a devastanti pratiche di "diagnosi e cura"?

Vogliono riaprire i manicomi (vedi la proposta di legge Burani Procaccini). Hanno riportato in auge le cure farmacologiche con anfetaminici come il Ritalin, sedativi sintomatici al posto di servizi socio sanitari adeguati e ormai immiseriti dalle politiche finanziarie di questo governo.

Dichiarano chiusa l'epoca di grande riscossa culturale sulla salute mentale aperta da Franco Basaglia. Cominciano a praticare la restaurazione manicomiale e farmacologica, aggredendo la psiche infantile con l'internamento e le molecole sedative di vecchio stampo.

È scandaloso quanto apprendiamo oggi sul caso della bimba di Torino. È uno scandalo che indigna e suscita in tutte e tutti noi, presenti nella scuola e nella sanità pubbliche, un moto di ripulsa e la più ferma protesta.

Siamo su un crinale pericoloso e drammatico, quello di una scuola pubblica che si vede elidere a colpi di mannaia l'insegnamento di sostegno. Nello stesso tempo il sistema educativo italiano procede velocemente verso la classificazione a quiz delle scuole stesse (valutazione INVALSI), mentre la selezione di classe procede tramite voto di condotta, insulsa certificazione di competenze tramite "portfolio", devastazione degli organici e dei programmi di insegnamento, canalizzazione precoce verso la formazione lavorativa a soli 12 anni. I Dipartimenti di salute mentale e i servizi di sostegno psicologico materno infantili delle ASL sono spolpati, smembrati, avviati verso i centri privati.

Adesso basta! Alla bambina torinese e ai suoi genitori vada tutta la nostra solidarietà e il nostro più caloroso affetto. A chi ha voluto questo scempio tutta la nostra ripulsa. Liberiamo questa bambina: deve uscire subito dal luogo di costrizione in cui è stata rinchiusa. Liberiamoci dalla cultura di repressione che sta avvolgendo le pratiche di psichiatria sociale in questo Paese.

Siamo già scesi in piazza su questi temi il 20 marzo a Roma. Facciamolo di nuovo, a cominciare dalla manifestazione nazionale per la scuola pubblica del prossimo 14 maggio a Roma.

 

Il Coordinamento di Associazioni L'ARGENTO VIVO ADDOSSO:

CGD Nazionale (Coordinamento Genitori Democratici), Società Italiana di Psichiatria Democratica, Federazione Associazioni “RiderePerVivere” (medici-clown), Alice nel Mondo, ASSUR (Associazione Scuola Università Ricerca), Comitato Difesa Servizio Sanitario Nazionale, Associazione Nazionale Comitati Genitori e Scuola.

 

Roma, 28 aprile 2005
a cura del CGD Nazionale