Comunicato stampa
Cinque anni di attacchi alla scuola pubblica italiana, al suo mandato costituzionale, trovano un epilogo negli ultimi giorni di questa legislatura in una nota ministeriale, la 777 del 31/01/06.
Una nota, si badi, come già accaduto con circolari che modificavano dispositivi di legge, con cui si forzano ad una “interpretazione logico-sistematica” (sic), disposizioni contenute in un Decreto.
I nostri ragazzi potranno passare da un anno all’altro della scuola dell’obbligo senza alcun accertamento di competenze: “è sufficiente che i genitori […] producano, al termine di ciascun anno scolastico, all'istituzione scolastica statale di riferimento una attestazione rilasciata dalla scuola privata non paritaria circa la frequenza della scuola medesima.”
La svendita della scuola pubblica, la sua riduzione a supermarket per consumatori incalliti, la volontà sempre più chiara di abolire il valore legale dei titoli di studio, non tutela affatto i minori che hanno diritto, come recita l’articolo 33 della Costituzione, ad “un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali”.
La violazione sistematica delle norme, l’interpretazione forzata delle stesse, produce solo caos e confusione. Avevamo già denunciato l’illegittimità della Circolare Ministeriale 84 sulla scheda di valutazione: ci è voluta la recente sentenza del TAR del Lazio per riaffermare un principio di legalità.
Ad un prezzo altissimo: le scuole con le schede di valutazione già pronte saranno costrette o a violare la legge o a fare, disfare, rifare le stesse cose in assenza di norme certe.
Coordinamento Genitori Democratici
Roma, 7 febbraio 2006
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