una nota del CGD sulla PRONUNCIA DEL GARANTE DELLA PRIVACY SUL PORTFOLIO La recente pronuncia del Garante della privacy sul Portfolio delle competenze individuali (26 luglio 2005 - G.U. 8 agosto 2005, n. 183), al di là della specifica materia di competenza, ha messo in evidenza in misura ancora maggiore buona parte delle carenze politiche e culturali che hanno segnato il primo anno di avvio della riforma del primo ciclo di istruzione. Nell'Assemblea/Seminario del Cgd tenuta a fine giugno sulle nuove modalità di valutazione introdotte dalla riforma era già stato evidenziato il problema della possibile violazione di norme sulla privacy. Il provvedimento del Garante, emesso dopo numerosi reclami e segnalazioni di genitori e alunni, rispecchia molte delle perplessità e delle critiche espresse verso le modalità di introduzione di questo strumento di valutazione attuate nel trascorso anno scolastico, prevedendo tra l'altro che:
Di fronte a tale provvedimento il Ministero cerca di assumere un atteggiamento burocratico di semplice “passacarte”, rimandando alle scuole la decisione del Garante, senza in realtà assumersi la “responsabilità politica” di quanto è accaduto. Al contrario, si tratta di una responsabilità pesante, poiché:
Dopo la pronuncia del Garante, si apre una situazione di grande incertezza e confusione per tutto il mondo della scuola: molti istituti dovranno abbandonare il proprio portfolio, altri dovranno rivederlo e modificarlo; si accentueranno ulteriormente le differenze tra le diverse realtà scolastiche. Sarebbe perciò un atto di responsabilità per il Ministero sospendere immediatamente in tutti gli istituti scolastici l'adozione del portfolio, in attesa di pervenire ad una soluzione maggiormente meditata, partecipata e in grado di fornire tutte le garanzie necessarie. Settembre 2005
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