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INCONTRI
INTERNAZIONALI
DI CASTIGLIONCELLO

sedicesima edizione

alle relazionirelazioni

il bambino irreale

“La rappresentazione sociale del bambino in un mondo di adulti”

Premessa

“Alla ricerca del bambino perduto, trasfigurato, disperso, ecc.” potrebbe essere il motivo ispiratore ed il filo conduttore di questa ricerca nata con l'intento di trovare qualche ancoraggio, di dare un po' di realtà e di concretezza ad un mondo, ad una parte dell'umanità che definisce, rappresenta ed in incarna il futuro. I bambini, gli adolescenti e tutte le altre denotazioni che possono essere utilizzate per riferirsi a questo mondo “in fieri” stanno perdendo e/o hanno perso la loro definizione, il loro riconoscimento sociale, la loro identità attraverso due distinti processi assolutamente complementari e speculari: a) l'esportazione di attributi, connotazioni, tratti verso altre categorie di caratterizzazione umana, b) l'importazione di attributi, connotazioni, tratti da altre categorie di caratterizzazione umana.

Acquistare e perdere identità può essere uno degli effetti della globalizzazione, della flessibilità, ecc.? Non è questo il problema! Si tratta di comprendere, da un lato, le dinamiche di scambio che caratterizzano questo assetto di identità staccate, decontestualizzata e, dall'altro, di evidenziate il ruolo e le responsabilità di attori, comprimari stakeholder, ecc.

Un recentissimo libo di Marisa D'Alessio e Fiorenzo Laghi - Maneggiare con cura – tutto incentrato sui bambini e gli spot pubblicitari fornisce una rappresentazione emblematica del livello di “ir-realtà” del bambino che esce come “un piccolo genio”, “un potenziale infinito”, “un consumatore esperto ed esigente”, “il target preferenziale degli strateghi dl marketing”, i decision maker delle condotte di acquisto della famiglia”, ecc. Emerge, cioè un quadro che stravolge ruoli sociali, modelli teorici dello sviluppo, credenze ed opinioni diffuse, pratiche e modelli educativi; in latri termini, un bambino “adultizzato” a cui vengono attribuiti e riconosciuti status, funzioni, competenze, ecc. dis-allineate rispetto alle risorse, agli strumenti di gestione e controllo disponibili e ai modelli/assetti sociali.

La ricerca

Nella polarizzazione individuata per dare senso e significato alla “ir-realtà” del bambino, l'interesse della ricerca riguarda la verifica delle strategie di elaborazione attributiva che gruppi differenziati di soggetti sono in grado di esprimere con riferimento al coninuum di “adultità – bambinità” considerato come asse portante di caratterizzazione del livello di realtà delle rappresentazioni elaborate. In altri termini, l'interesse è quello di individuare alcuni elementi di centralità, di familiarità, ecc. propri delle rappresentazioni condivise del bambino evidenziando il ruolo dei fattori di commistione, di contaminazione propri di situazioni, momenti della vita quotidiana.

Per evidenziare le trasformazioni in atto delle rappresentazioni sociali del bambino – considerate come elaborazione del comune sentire e dell'azione dei processi ed attori sociali – è stata elaborata una sorta di mappatura di immagini e situazioni di polarizzazione “adultizzante” del bambino e di polarizzazione “bambinizzante” dell'adulto.

a) Lo strumento

Sono state selezionate 8 situazioni stimolo rappresentate da 8 fotografie, riferite 4 a bambini impegnati in “consuete” situazioni e pose chiaramente connotate con elementi propri di comportamento/postura “da adulto” e 4 ad adulti impegnati in “consuete situazioni e pose esplicitamente connotata con elementi propri di comportamento/postura “da bambino”.

b). I soggetti

La ricerca condotta, che coinvolge 506 soggetti – 155 genitori, 151 insegnanti, 200 studenti dei scuole secondarie inferiori e superiori – intende esplorare la natura ed il livello di contaminazione delle rappresentazioni dell'infanzia / adolescenza lungo il continuum categoriale “adultizzazione - bambinizzazione”, considerato come espressione di manipolazioni rappresentazionali utili per assimilare ed omologare identità, differenze e specificità.

c) I risultati

In sintesi e per macro categorie, i risultati possono essere così presentati:

- La diffusione e la veicolazione dei media

Che razza di bambini fanno parte del nostro mondo? Le connotazioni da adulto che caratterizzano le immagine 1foto-stimolo dei bambini sono “normalizzate” in misura maggiore dagli adulti, generale e, in particolare, dagli insegnati più dei genitori. Osservare e riprendere bambini impegnali in attività e pose “da adulto” è parte della scena della vita quotidiana per gli insegnati molto di più che per gli adolescenti ed i giovani intervistati, si tratta di una forma di adultizzazione immagine 2registrata ed accettata dagli adulti e, tra questi da quanti hanno ruolo e responsabilità educative a livello professionale, come gli insegnati.

In tutti i casi, la manipolazione più consueta di adultizzazione del bambino è, per tutti i soggetti, quella espressa dall'immagine 2, mentre quella meno connotata in termini di ricorrenza e l'immagine n° 1.

- La rappresentazione della realtà

immagine 3Quanto è reale la realtà? Le informazioni che caratterizzano le rappresentazioni sociali del bambino hanno una loro collocazione ed un loro valore in funzione della coerenze/congruenza con il sistema informativo e di immagine 4conoscenze disponibili. Si tratta di rappresentazioni ed immagini che appartengono, per tutti i soggetti considerati, allo scenario sociale e di vita consueto. Sembrano, in altri termini, rappresentare qualcosa di familiare, consueto, coerente rispetto allo scenario e all'intorno sociale e familiare dei soggetti. Il processo di “adultizzazione” sembra aver raggiunto il suo obiettivi di rendere congrue, familiari, normali comportamenti scene che appartengono a rappresentazioni “da adulto”

Gli elementi di differenziazione che tuttavia evidenziano, nello specifico delle foto-stimolo utilizzate, lo stato dell'arte del processi di assimilazione/omologazione riguardano le immagini 1 e 4, in particolare i genitori, sottolineano un qualche livello di incongruità, di dissonanza maggio rispetto agli studenti, in genere.

Uno dei risultati di maggiore rilevanza che emerge dall'analisi riguarda lo status dei congruità delle foto 2 e 3; sono quelle che risultano più coerenti e congrue con la rappresentazione sociale del bambino nei termini di una normalizzazione delle relazione integrazione individuo-informatica. E' la cosa più prevedibili, più familiare a fronte della relativa improbabilità della foto 1.

- La distanza rappresentazionale

In quale misura appartiene al mio mondo? E' il segno evidente della distanza sociale, culturale, etico-morale che ciascuno individua e definisce per proteggere le proprie credenze, le proprie opinioni, la propria rappresentazione della realtà.

In quale misura, allora, un bambino diversamente e variamente “adultizzato” fa parte del nostro sistema rappresentazionale corrente? Le connotazioni valutative evidenziano la presenza di una maggiore esigenza di differenziazione da parte dei genitori rispetto agli insegnati ed agli studenti; le rappresentazioni adultizzate dei bambini delle foto non appartengono, nella generalità dei casi, al mondo dei genitori che tendono a rimarcare la relativa distanza dal loro mondo sociale, culturale di riferimento. La dimensione infantile tende a dominare e prevalere nelle rappresentazioni dei genitori rispetto alle contaminazioni adultizzanti introdotte; del tutto opposto è il modello valutativo espresso dagli studenti che caratterizzano come condivisibili componenti adultizzanti, specie nelle situazioni di rapporto con la tecnologia (immagine 2) e in quella di adultizzazione auspicata (immagine 4)

Appare interessate rilevare, a conferma della presenza di diverse strategia di adultizzazione il comportamento valutativo rispetto all'immagine n° 1 che raccoglie il massimo della condivisione, della riconoscibilità rispetto al sistema dei valori espressi dai genitori. Si tratta di un interessante indicatori

- Le colpe degli altri

A chi addossare la responsabilità di una tale deriva manipolativa della rappresentazione? E' la “quadratura del cerchio” provare a individuare un “capro espiatorio” utile per rendere comunque compatibile e inclusivo nel sistema rappresentazionale l'elemento cognitivo e valoriale dissonante, frutto della manipolazione adultizzante.

immagine 5 immagine 6

 

immagine 7 immagine 8

Gli indicatori dell'adultizzazione

  1. sono più coerenti e congrue con la realtà le immagini dell'adultizzazione informatica del bambino (soprattutto per i genitori)

  2. sono più condivise e riconosciute personalmente le immagini di adultizzazione tradizionale del bambino (lettura di un libro) (specie per gli insegnanti)

  3. sono più condivise e riconosciute personalmente le immagini di adultizzazione sociale del bambino (interazione con il lettura di un libro)

Giancarlo Tanucci
Università di Bari