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INCONTRI
INTERNAZIONALI
DI CASTIGLIONCELLO
quindicesima edizione

il bambino sregolato


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il Tirreno

6 aprile 2004


Inventare le fiabe per spiegare le regole
Convegno sul bambino al Pasquini, i risultati di un’esperienza didattica

Inventare fiabe per insegnare le regole ai più piccoli. È un’esperienza formativa singolare quella che hanno fatto 20 educatori degli asili nido e dei servizi integrativi del comune di Rosignano, sperimentata su 120 bambini durante l’anno. Un percorso condotto con la formatrice Silvana Sperati che ha portato gli operatori degli Asili Nido “Mammolo” e “Nghè” - dalle educatrici alle cuoche - le cooperative “Prezzemolo” e “Progetto”, più un gruppo di mamme, a mettersi in gioco per inventare un nuovo approccio alle regole da trasmettere ai bambini. L’esperienza formativa è diventata una ricerca “Dalle regole alle fiabe” curata da Vincenzo Brogi, dirigente Area Servizi alla Persona, Servizio Attività Educative, e la funzionaria Monica Pacchini, presentata come buona pratica per la qualità dei servizi infantili di un ente locale nell’ambito del convegno “Il Bambino Sregolato”. Le allieve hanno iniziato a lavorare su se stesse, a tornare bambine per ripensare il proprio approccio alle regole e a condividere con il gruppo riflessioni. Le regole come schema di riferimento per le relazioni tra individui sono state trasportate sul terreno della fiaba, il mezzo più adatto per entrare in contatto con l’universo dei piccoli. Ne sono uscite 4 fiabe che mettono i bimbi di fronte a situazioni spiacevoli (come la minestrina che non piace, perdersi al supermercato, imparare a camminare da soli) che vengono superate con l’aiuto di personaggi delle fiabe o elementi magici. Il percorso, destinato al personale degli asili nido e di scuole per l’infanzia, coinvolgerà circa 450 bambini. La qualificazione dei servizi educativi nel comune di Rosignano ha origini lontane. Per esempio il tempo pieno abolito dalla legge Moratti era in vigore a Rosignano già dagli anni Sessanta. Demiro Marchi, sindaco dal 1951, portò la sua esperienza di pedagogista sul territorio, seguendo la linea di una scuola popolare e promuovendo una delle prime sperimentazioni. A lui spetta la l’accesso a tutti i bambini alla colonia montana di Gavinana, la costituzione della biblioteca e della casa della cultura dove si sono formate generazioni e amministratori culturali, soprattutto l’ideazione della rete territoriale che connette ancora oggi le attività educative comunali. Ne ripercorre la storia dall’Unità d’Italia fino agli anni Ottanta una ricerca d’archivio realizzata da Angela Porciani e Paola Meini, presentata al convegno e corredata di documenti e cronache che annotano la nascita delle diverse scuole comunali, i contributi stanziati e il numero degli alunni riportati nei registri didattici.

I NUMERI DEL CONVEGNO
In tre sessioni 1500 presenze
Coinvolti 350 operatori

CASTIGLIONCELLO. Con le sue 1.500 presenze in tre sessioni, circa 350 operatori che hanno seguito l’intero convegno, ha chiuso i battenti domenica 4 aprile “Il Bambino Sregolato”. L’edizione che segna i venti anni dalla nascita degli incontri internazionali al castello Pasquini ha visto sfilare ricercatori, sindacalisti, politici e insegnati.
Relazioni e interventi uniti dalla necessità di dare regole ai bambini di oggi per evitare che siano lasciati a se stessi, in balia dell’omologazione che trova terreno fertile dove manca il senso critico. A dare l’allarme il Coordinamento genitori democratici, organizzatore con il comune di Rosignano dell’appuntamento biennale con le tematiche dell’infanzia e adolescenza. Di fronte ad un patto sociale disertato, dove le regole del gioco sono eluse dai grandi, i piccoli rischiano di non avere tutele né alcun limite di contenimento, proprio ora che anche la scuola come luogo di formazione critica subisce i colpi di scure della riforma Moratti. Gli spazi dove si possono apprendere le regole - uno dei più portentosi è il gioco - dovrebbero essere perciò naturale appannaggio del pubblico, di enti che garantiscano ai cittadini possibilità di convivenza democratica, come ha sottolineato il presidente del CGD Angela Nava.