La mozione finale
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La scuola secondo la Moratti: alternative possibili
Sintesi dei lavori
L'alternativa alla controriforma Moratti non è l'immobilismo, ma l'avvio di un processo riformatore che abbia le seguenti caratteristiche:
- non una riforma calata dall'alto, non un modello di ingegneria istituzionale predefinita, ma un processo graduale che coinvolga attivamente la scuola e la società civile, valorizzi e generalizzi le migliori esperienze educative, sostenga e promuova iniziative di innovazione finalizzate al successo scolastico di tutti;
- un percorso di trasformazione fondato sulla centralità della scuola pubblica, laica, pluralista, interculturale, quale spazio pubblico alternativo ai processi di mercificazione del sapere, finalizzato a garantire a tutti i cittadini il diritto all'istruzione sancito dalla Costituzione;
- capace di rispondere ai bisogni del paese, attraversato da una fase di cambiamento epocale, mediante un investimento straordinario nelle politiche per la conoscenza, quale risorsa fondamentale per lo sviluppo democratico, civile ed economico;
- una forte coerenza tra gli obiettivi di cambiamento e le risorse messe a disposizione, che escluda forme di autofinanziamento, individui un piano certo di investimenti nella formazione e preveda una crescita di investimenti in rapporto al PIL non inferiore alla media dell'Unione Europea. A questo fine è utile una revisione del patto di stabilità volta a escludere dal calcolo dei parametri gli investimenti per la formazione e la ricerca;
- un forte protagonismo dei soggetti della scuola reale (studenti, insegnanti, genitori) attraverso forme di partecipazione democratica alle decisioni riguardanti le politiche formative.
Questo processo di trasformazione deve realizzare una scuola pubblica pienamente coerente con il mandato che la Costituzione le affida:
- perseguire l'obiettivo di portare tutti i giovani ai più alti livelli di istruzione e formazione;
- assicurare a ogni cittadino una solida formazione culturale di base, indispensabile per l'esercizio della cittadinanza attiva, per lo sviluppo di professionalità capaciti fronteggiare in modo attivo e critico i cambiamenti del mondo del lavoro e per la prosecuzione della formazione lungo tutto l'arco della vita.
A questo fine sono necessarie scelte riguardanti il sistema scolastico e formativo finalizzate a orientare in senso inclusivo i processi di trasformazione:
- pieno riconoscimento della funzione educativa dei nidi, ampliamento dell'offerta dei servizi educativi per l'infanzia (oggi i nidi coprono il 7% del fabbisogno a fronte dell'obiettivo di Lisbona del 30%), generalizzazione quantitativa e qualitativa della scuola dell'infanzia, escludendo l'anticipo della frequenza della scuola elementare;
- conferma del modello di scuola elementare precedente alla controriforma Moratti, fondato sul gruppo docente corresponsabile, i tempi distesi, la flessibilità dell'organizzazione didattica;
- ripristino e ampliamento della diffusione dei modelli di tempo pieno e prolungato;
- valorizzazione e sviluppo dei percorsi di continuità educativa e didattica volti a superare le cesure tra i diversi gradi scolastici;
- il percorso scolastico obbligatorio, finalizzato a garantire la formazione culturale di base, deve arrivare fino a 18 anni o fino alla conclusione della secondaria superiore;
- realizzazione di un biennio della secondaria superiore obbligatorio e unitario, che escluda l'accesso alla formazione professionale o all'apprendistato e che comporti, invece, scelte di percorsi di istruzione relative a diversi campi del sapere aventi pari dignità culturale;
- profondo rinnovamento del modo di fare scuola in modo da superare la separazione tra sapere e saper fare e le pratiche educative e didattiche trasmissive e individualistiche, al fine di sviluppare la centralità dello studente, la motivazione ad apprendere e la capacità della scuola di intercettare tutte le intelligenze;
- attuazione di un piano di educazione degli adulti finalizzato a ridurre le sacche di analfabetismo e di semi-analfabetismo di ritorno per offrire a tutti opportunità di crescita culturale permanente.
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