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La città dei bambini e delle bambine (la proposta) La medicina scolastica |
riparliamo di "medicina scolastica" La Medicina scolastica, così come definita dalle normative precedenti era sicuramente da rivedere: si occupava spesso di attività routinarie, come le riammissioni a scuola dopo malattie infettive oppure di doppioni di attività che meglio sarebbe stato delegare al medico o pediatra di famiglia. Questo non significa che vada del tutto abbandonato un intervento sulla popolazione scolastica. Significa solo che ne vanno ridefiniti obiettivi e strumenti. Fare prevenzione a scuola è importante , perché all'interno della popolazione scolastica si collocano fasce di età fra le più vulnerabili ai fattori di rischio ed inoltre, se si vuole tentare di modificare abitudini scorrette che sono causa di future patologie, è decisamente più opportuno farlo prima che certi modi di vivere si consolidino. Non a caso si parla oggi di medicina di comunità, di quella medicina, in pratica, che si rivolge a "gruppi di popolazione" e non al singolo individuo, è attenta ai determinanti ambientali e socio-economici del disagio e della malattia; è orientata al bisogno inespresso, suo scopo è la promozione della salute, la prevenzione della malattia, l'individuazione dei bisogni, l'erogazione di servizi a gruppi particolari all'interno della popolazione generale. Ciò premesso, si ribadisce l'importanza di un servizio diretto alla popolazione scolastica, articolato in alcuni progetti utili; progetti che possono essere svolti da figure diverse, individuate all'interno dell'ASL o in altri enti, sotto il coordinamento e il controllo della medicina di comunità. Il "luogo" più naturale in cui collocare la medicina di comunità all'interno del SSN dovrebbe essere il distretto , anche perché alcuni degli interventi è utile siano svolti in accordo e con la collaborazione dei medici e dei pediatri di base. Per un servizio soddisfacente si ritengono necessari i seguenti interventi: 1. Controlli differenziati per fasce d'età, mirati a determinate patologie (interventi di screening), per individuare per ogni età chiave quei problemi specifici che possono essere affrontati con efficacia.
La medicina scolastica dovrebbe farsi carico del momento preventivo (diagnosi precoce) e, almeno in parte, del momento curativo, individuando dei centri di riferimento dedicati, con corsie preferenziali e modalità agevolate per l'accesso a questi servizi (prestazioni gratuite). 2. Coordinamento e promozione d'interventi di educazione alla salute, anche da parte di personale extrascolastico. La promozione della salute deve intendersi come formazione di una coscienza individuale e collettiva al rispetto della propria e dell'altrui persona e deve portare all'acquisizione di abitudini e comportamenti che prevengano il verificarsi di disagi e/o veri e propri eventi morbosi. Gli operatori socio-sanitari dell'ASL potrebbero utilmente essere impegnati nell'aggiornamento degli insegnanti e dei genitori. Le aree di interesse sono diverse, ad esempio:
E' evidente che i programmi di intervento dovrebbero realizzarsi in relazione ai programmi svolti nelle discipline scolastiche e tenendo conto delle esigenze specifiche del territorio. Tuttavia, la scuola dovrebbe consentire che, parallelamente alle materie scolastiche in senso stretto, sia dato spazio alla trattazione di questi temi. 3. Ispezione iniziale e periodica degli ambienti scolastici. 4. Ispezione generale degli alunni riguardo a malattie parassitarie (soprattutto pediculosi) e azioni di educazione sanitaria al riguardo. 5. Esecuzione delle vaccinazioni (obbligatorie e facoltative) all'interno delle sedi scolastiche, così da non costringere le famiglie a ricorrere ad assenze dal lavoro per l'accompagnamento dei figli alle sedi degli ambulatori vaccinali. L'esecuzione a scuola delle vaccinazioni, tranne casi sporadici, rende anche per i bambini più "tranquilla" tale pratica sanitaria. 6. Vigilanza sulla refezione scolastica. Non solo menù corretti dal punto di vista nutrizionale, ma anche qualificazione dell'approvvigionamento (alimenti integrali, biologici, introduzione di cibi inconsueti, ecc.) e miglioramento del comfort delle sale mensa (riduzione del rumore, miglioramento della situazione ambientale e degli arredi). 7. Consultorio pediatrico, a cui accedere senza appuntamento, nei giorni e negli orari stabiliti ed esposti al pubblico, con vari compiti, tra cui:
Settimo Milanese, 2002
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