torna alla home page Genitori Come 2/2005
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prosocialitàscuola che cambia costruire progetti genitori e scuola 

Bilancio dei seminari interregionali del M.I.U.R.

L'attività dell' anno

Valerio Tagliaferri componente della segreteria nazionale in occasione dell'assemblea di Comacchio ha esposto l'attività dei seminari interregionali del M.I.U.R.

 

Sul significato di laicità

Il CGD non si è mai sottratto al confronto e alla discussione, unici strumenti che consentono una crescita democratica

Il momento che viviamo

La crisi di una idea di Europa; la crisi del pensiero laico in Italia; vecchi e nuovi problemi; la frammentazione delle proposte politiche.

Le intenzioni del M.I.U.R.

Confrontarsi con l'opinione dei Genitori-consumatori e costruire un consenso intorno alla riforma Moratti. A parte questo l'idea di seminari interregionali è condivisibile, la percezione della necessità di costruire un rapporto scuola-famiglie è apprezzabile; il ricorso a gruppi di discussione misti Operatori / Funzionari / Genitori è positivo.

I temi affrontati nei Seminari

Il portfolio delle competenze; il tutor / i piani di studio personalizzati; il sistema di valutazione nazionale; la progettazione dei genitori nella scuola. Quello che i Seminari hanno tentato di evitare è il problema del riconoscimento concreto del ruolo dei Genitori nella Scuola. Non è stato minimamente sfiorato il problema dell'intercultura.

Indicazioni ricorrenti nei Gruppi

Il bisogno di informazione; il bisogno di formazione; il bisogno di informatica;

Per Genitori e per Insegnanti ;

Lo stanziamento di fondi.

Un problema ricorrente:

Come si concilia il rispetto dell'autonomia scolastica con il richiamo al dovere di supervisione da parte degli Organi superiori?

A proposito del portfolio (gruppo 1).

E' valida l'idea di costruire uno strumento che faciliti il rapporto continuativo, bi-direzionale e non-burocratico tra Scuola e Genitori,e non è una idea nuova o che ci veda contrari, ma questo portfolio è pericolosamente indeterminato nella sua finalità (conoscere per aiutare, o per selezionare?); contiene senz'altro dati sensibili; non può che essere di proprietà del ragazzo e della famiglia; problema della privacy; rischia di fallire nei casi di famiglia assente o di insegnante “problematico”; deve venir costruito, fin dal principio, con l'apporto delle Rappresentanze dei Genitori.

A proposito del tutor (gruppo 2)

Probabilmente i Genitori hanno poco da dire, specie alle scuole medie e superiori.

A meno che non s'intenda, invece, nella scuola elementare, tornare al maestro unico e abbandonare il tempo pieno.

A proposito del piano di studio personalizzato (gruppo 2)

Invece i Genitori hanno molto da dire e grande può essere l'ambiguità dello strumento:

serve per aiutare o per selezionare? È coerente con il POF? E' costruito con le Rappresentanze dei Genitori?

Mi pare che dobbiamo difendere maggiormente il ruolo del gruppo-classe.

La condivisione del sapere e delle esperienze è parte essenziale dei processi di apprendimento e di crescita (e questa mi pare, tra l'altro, una indicazione della Confindustria).

L'eccessiva enfasi sulla personalizzazione pare più funzionale a una concezione individualista/mercantile (ma ottocentesca) della “competizione”.

A proposito del sistema di valutazione nazionale (gruppo 3)

La riflessione si è sviluppata particolarmente sul Rapporto P.I.S.A.Vi sono diversi tipi di valutazione (interna, esterna, finale). Il Rapporto si concentra sul confronto tra campioni di alunni di Stati diversi. Non si contesta né il carattere sperimentale, né il confronto “orizzontale” con Paesi diversi. Ma si ha l'impressione che manchi completamente una visione “verticale” dello sviluppo delle conoscenze (qual è il punto di partenza e quello di temporaneo arrivo); si procede per “materie”; non si vede una visione “integrata” dello sviluppo; non sono stati forniti dati sulla dispersione scolastica, che potrebbe pesare fortemente sulla fascia dei 15enni; non è stata data una spiegazione esauriente del divario tra Nord e Sud nel nostro Paese.

Si ha inoltre la sensazione che i Genitori abbiano solo un ruolo di spettatori - consumatori.E i FoNAGS / FoRAGS / FoPAGS?

E i Consigli di Istituto? E il POF? E la cultura della qualità? (Montecatini ).

A proposito della progettazione dei Genitori nella Scuola (gruppo 4)

È evidentemente uno strumento che favorisce la cooperazione educativa, migliora la qualità della Scuola e il rapporto con il Territorio. Sono presenti criticità (non accoglienza, insufficiente formazione/informazione, ruolo discrezionale dei Dirigenti...) E' conseguente la necessità di investimenti, di potenziare gli OO.CC. e l'Associazionismo.