1/2003 | |
[ home ] | [1/00] [2/00] [1/01] [2/01] [1/02] [1/03] [2/03] [1/04] [2/04] [1/05] [2/05] [1/06] [2/06] [1/07] |
|
un impegno rinnovato Il principale motivo per cui ho cominciato a studiare è il seguente: cioè con la sola licenza di quinta elementare si può fare ben poco. Essendo padre di famiglia e avendo figli, ho compreso che è una cosa importante avere una istruzione, e per questo ho cominciato a studiare: per avere una maggiore cultura, ma soprattutto per seguire i miei figli nelle loro difficoltà giornaliere e nei compiti. Da quando ho cominciato a lavorare purtroppo sono passati tanti anni, e più di una volta mi sono reso conto che non avendo istruzione non potevo mai iniziare alcuna discussione sia di lavoro, sia di politica o di altro. Ora frequento questo corso serale, istituito da un gruppo di persone comprensive, che ci aiutano e ci seguono con molto amore, fraternità e uguaglianza. Capisco benissimo che non potrò arrivare a quello che io desidererei, data l'età avanzata e il poco tempo disponibile per ragione di lavoro, ma cercherò di impegnarmi il più possibile per arrivare ad avere questa licenza, e così potrò avere soddisfazione sia nella famiglia, sia nel lavoro, sia in tutte le altre necessità della vita. Certo questo corso che sto facendo ora avrei dovuto averlo fatto tanti anni fa, ma sia per impegni di lavoro, sia perché non avevo il tempo necessario - abitavo fuori Firenze - ma soprattutto perché quei corsi serali erano a pagamento, non ho potuto. Sono molto contento di partecipare a questa «Scuola Popolare», perché abbiamo parlato di tante cose di cui io ero all'oscuro: della Costituzione con i suoi articoli, ecc. " Vannucci Otello, anni 42 , Scuola Media Popolare Isolotto da "Scuola e Quartiere" edito da "doposcuola, scuole serali, comitato genitori di Firenze e Provincia", tipografia La Stamperia - Firenze 1969.
Come premessa alla mia presentazione agli iscritti ed ai simpatizzanti del CGD a cui arriverà questo giornale ho scelto queste poche righe di un allievo della Scuola Media Popolare dell'Isolotto non tanto per fare una operazione di archeologia politica rievocando il passato ma soprattutto perché nonostante la loro semplicità esse racchiudono ancora la maggior parte delle problematiche che si presentano tutt'oggi alla scuola del terzo millennio. Naturalmente molti passi avanti sono stati fatti dalla data a cui risale questo "Tema", soprattutto grazie a quel grande movimento spontaneo e popolare che si è sviluppato in Italia alla fine degli anni sessanta e che ha contribuito alla presa di coscienza del ruolo fondamentale dell'istruzione e della formazione, non solo per la promozione e la mobilità sociale ma anche per lo sviluppo economico e culturale della società. Fu in seguito a quel movimento, stimolato anche dalla scioccante comparsa di "Lettera ad una Professoressa" della Scuola di Don Milani a Barbiana, che ebbero vita, alcuni anni dopo, gli organi collegiali di governo della scuola e che ebbe vita anche la nostra associazione. Nonostante questo, i nodi fondamentali che si erano allora posti rimangono quasi completamente irrisolti, anche a causa di una marcata disaffezione dei genitori all'interno della Istituzione Scolastica in cui si sentivano spesso mal tollerati ed incapaci di incidere fattivamente nella politica di conduzione della scuola. L'attuale momento politico è causa di una forte preoccupazione sia da parte degli addetti ai lavori, sia da parte delle famiglie e della società, c'è infatti la diffusa convinzione che non solo non saremo in grado di risolvere i grossi problemi che ci si presentano davanti ma che addirittura ci sia una regressione in atto che mette in discussione principi e procedure che forse erroneamente ritenevamo acquisiti e consolidati. Dopo un primo tentativo di riforma organica attuata dal precedente governo di centro sinistra stiamo infatti passando ad un regime di controriforma in cui sono state completamente cancellate alcune leggi dello stato per dare una direzione diametralmente opposta al completo sistema di Istruzione e Formazione in Italia. Tutto questo senza tener minimamente conto che in questo regime di forte contrapposizione fra i due schieramenti politici si mette in discussione lo sviluppo dei nostri figli pregiudicandone sicuramente il futuro. L'unica risposta possibile che sia in grado di non compromettere il futuro dei nostri figli, passa attraverso un rinnovato impegno della nostra e delle successive generazioni sulle tematiche della istruzione e della formazione, indipendentemente da quali saranno gli sviluppi futuri della situazione politica. La presenza costante dei Genitori all'interno della istituzione scolastica, non in qualità di utenti, ma come componente fondamentale del processo educativo in collaborazione con gli organi e gli operatori istituzionali è l'unica garanzia per il raggiungimento del successo formativo da parte delle nuove generazioni. Il nostro compito quindi di Genitori e di Cittadini all'interno della nostra associazione o di qualsiasi altra associazione di cui facciamo parte è quello di prendere coscienza delle vecchie e delle nuove problematiche che si presentano agli inizi del terzo millennio per disegnare un percorso insieme ai nostri figli, ai politici ed agli operatori istituzionali capace di salvaguardare il nostro bagaglio culturale, etico e sociale ma allo stesso tempo di permettere l'accesso di nuove generazione e di nuovi popoli alla fruizione di quel benessere da cui sono esclusi. Leonardo Angeloni |