le nuove problematiche e le nuove risposte
l primo problema che ci si presenta costantemente di fronte è quello che investe direttamente le nostre responsabilità educative; il mestiere di genitore infatti diventa sempre più difficile perché siamo impreparati ad affrontare un mondo sempre più complicato e sempre più piccolo.
La velocità del cambiamento è tale che i modelli sociali cambiano ancor prima che possano essere acquisiti ed assimilati. Spesso ci troviamo senza punti di riferimento che ci possano consentire un minimo di orientamento e non siamo in grado di dare ai nostri figli quelle certezze che essi ci chiedono e che non appaiono più tali neanche ai nostri occhi; si offuscano i modelli di riferimento ideali e cambiano anche i modelli di convivenza sociali.
Cominciano ad essere un numero molto consistente le famiglie con un solo genitore o le famiglie con più genitori mettendo in discussione quelli che erano i ruoli tradizionali e consolidati dei singoli individui nel tessuto sociale. Il ritmo del cambiamento è tale che rischiamo di rimanere senza radici, e per questo esposti ad essere trascinati da qualsiasi vento populista che passa ripetutamente sopra le nostre teste.
Per questo, sebbene possa sembrare ripetitivo, non è assolutamente inutile riaffermare e ribadire, anche in una ottica più moderna ed aggiornata, quelli che sono i principi fondamentali che ci hanno ispirato nel passato e che riteniamo ancora utili per affrontare il presente ed il futuro.
Tra questi vi è naturalmente la promozione dell'individuo, cioè la consapevolezza che i bambini e gli adolescenti siano, nel loro processo di sviluppo, individui come tutti gli altri con gli stessi diritti e gli stessi doveri, dobbiamo quindi aiutarli a crescere in piena autonomia e aiutarli nella realizzazione delle loro aspirazioni, basate su valori solidi e fondanti, superando quel senso di disagio e di abbandono che sempre più spesso ed in numero sempre crescente li spinge ad inseguire facili illusioni o paradisi artificiali.
Aiutarli a crescere significa quindi trasmettere quei principi e quei valori che abbiamo ereditato dal passato, in cui abbiamo creduto ed in cui crediamo ancora, primo tra tutti la democrazia, intesa non come delega rappresentativa, ma come strumento di partecipazione alla vita sociale e politica, consapevoli che questo valore, proprio per la sua natura, non sia una eredità che si può acquisire passivamente ma che vada continuamente coltivato e rinnovato senza mai stravolgerne quelli che sono i principi fondamentali. Proprio in questi giorni siamo pieni di esempi in cui si ricopre con una veste formale di democraticità provvedimenti che sono sostanzialmente contrari allo spirito democratico, basato sulla partecipazione e sulla collaborazione.
Ma agli inizi del terzo millennio non possiamo più limitarci a rimanere rinchiusi nei nostri quartieri o nei nostri confini nazionali, nell'epoca della globalizzazione dei mercati e delle comunicazioni dobbiamo farci carico anche della fame, della miseria e della disperazione degli uomini del terzo e quarto mondo cominciando ad intervenire per risolvere questo grosso problema che lasciamo ai nostri figli.
E' ormai evidente che il problema della fame e dello sviluppo del sud della terra non si risolve con le sole opere di beneficenza ma richiede una messa in discussione del nostro stesso modello di sviluppo economico. L'illusione di esportare in nostro modello produttivo e consumistico a tutto in pianeta ( il 20% della popolazione terrestre consuma l'80% delle risorse) si scontra con la mancanza di risorse e con i problemi dell'inquinamento. Dobbiamo prendere coscienza che un riequilibrio ed una equa ripartizione delle risorse presuppone la rinuncia al consumismo usa e getta, per puntare ad una riqualificazione dei consumi verso prodotti con basso contenuto energetico e di materie prime ed un alto contenuto tecnologico e culturale: solo in questo modo possiamo liberare risorse per i paesi emergenti e nello stesso tempo evitare pericoli di recessione economica per il nostro emisfero. Bisogna quindi iniziare il cammino verso quella società della conoscenza che è l'unica che può assicurarci un adeguato benessere materiale senza farci rinunciare ad una alta qualità della vita dal punto di vista intellettuale e sociale: bisogna cioè puntare verso un forte sviluppo culturale e sociale.
Le risposte che la nostra associazione, da sempre impegnata sulle tematiche della scuola, propone per costruire il mondo del futuro, si incentrano ancora una volta sulla istruzione e formazione, riaffermando i nostri valori fondanti e nel contempo proiettandosi verso il mondo del domani.
Riteniamo cioè fondamentale, in questo momento di forte contrapposizione politica e di crescente disgregazione sociale, riaffermare il ruolo indispensabile delle associazioni come luogo privilegiato di scambi di esperienze, di maturazione ed elaborazione capace di garantire una efficace partecipazione attiva non solo nella gestione ma soprattutto nelle fasi di programmazione educativa all'interno delle istituzioni scolastiche in stretto contatto e sinergia con gli operatori istituzionali e le istituzioni locali.
Consideriamo indispensabile rafforzare il ruolo della scuola pubblica come unica struttura capace di garantire una trasmissione delle conoscenze e dei principi fondamentali per la convivenza civile attraverso un approccio pluralistico in cui il confronto tra soggetti diversi con pari dignità ed opportunità si attui in un contesto democratico come presupposto fondamentale per l'inserimento dei nostri giovani all'interno della società.
Naturalmente siamo coscienti che i nostri propositi non sono solamente utopie ma che hanno la possibilità di realizzarsi nella misura in cui saremo capaci di essere presenti nelle istituzioni accanto ai nostri figli insieme a coloro che si adoperano per un fattivo progresso della società. L'autonomia scolastica, istituita con il precedente governo di centro sinistra, fa ancora parte del progetto di riforma di questo governo in via di attuazione, sta a noi utilizzare questo nuovo strumento per avvicinare la scuola al territorio ed alle esigenze attuali delle varie comunità territoriali. Il ruolo delle amministrazioni locali, risulta fondamentale per ridare alla istruzione e formazione quel ruolo centrale all'interno delle politiche programmatiche necessarie per lo sviluppo della società della conoscenza.
Società della conoscenza che è destinata a proiettarci verso il futuro con il potenziamento della ricerca scientifica e tecnologica, che vanno considerate non più patrimonio dei pochi addetti al lavori ma come bagaglio fondamentale della formazione di tutti gli individui, ma nello stesso tempo con la riscoperta di quella cultura umanistica che è stato il luogo di gestazione della attuale civiltà occidentale i cui valori fondamentali consideriamo ancora fondamentali ed irrinunciabili.
Società della conoscenza in cui è destinata a cadere quella barriera ancora presente nella nostra organizzazione sociale che distingue nettamente la fase di apprendimento ed istruzione, destinata alla popolazione giovanile, dalla fase di operatività e lavoro caratteristica delle persone adulte per lasciare progressivamente il posto ad una nuova fase in cui lavoro, formazione e ricerca siano intimamente connessi all'interno dello stesso individuo capace di coniugare il sapere con il saper fare attraverso un processo di istruzione e formazione permanente che dura tutto l'arco della vita ed in cui la scuola e le altre istituzioni formative sono destinate a svolgere un ruolo fondamentale.
Segreteria del Cgd di Firenze |