2/2005 | |
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La valutazione, nodo critico della riforma Contraddizioni e perplessità sulla circolare 85 Mario Russo psicologo del lavoro e componente del Cgd, in occasione dell'assemblea nazionale ha analizzato il complesso problema della valutazione nelle scuole del primo ciclo. Per motivi di spazio il pezzo è stato sintetizzato.
La riforma dei cicli scolastici ha iniziato a produrre, nell'anno scolastico 2004-2005, i primi esiti controversi anche nell'ambito delle modalità di valutazione degli apprendimenti maturati e della qualità complessiva del sistema. I decreti, le direttive e le circolari applicative emanate negli ultimi mesi sulla valutazione nelle scuole del primo ciclo (primaria e secondaria di 1°grado) hanno stravolto il sistema finora vigente per sostituirlo con un agglomerato confuso di proposte, suggerimenti, prefigurazioni di successive novità, che finiscono per lasciare le scuole prive di linee direttive unificanti e le famiglie incerte o del tutto disinformate su quanto sta accadendo. L'autonomia degli istituti scolastici è utilizzata come paravento per giustificare l'assenza di regole e di criteri unificanti sul territorio nazionale, oltretutto su una questione di grande rilevanza per il percorso formativo qual è quello della valutazione degli apprendimenti raggiunti dagli studenti. È certamente importante per i genitori - come per tutti coloro che operano con ruoli diversi nel mondo della scuola - essere informati su quello che sta succedendo nel campo della valutazione, in quanto non è un problema semplicemente tecnico riservato ai docenti e agli esperti di didattica e pedagogia, ma riguarda anche la possibilità, per ciascuno di noi, di controllare in che modo e in quale misura l'istituzione scolastica risponde all'attesa sociale di garantire a tutti i cittadini più giovani l'eguaglianza delle opportunità educative. A caratterizzare la nuova modalità di valutazione degli apprendimenti e delle competenze è stata soprattutto la Circolare ministeriale n. 85, emanata il 3 dicembre 2004, La valutazione degli apprendimenti e la certificazione delle competenze Nella percezione di genitori e studenti del primo ciclo del nuovo ordinamento scolastico (ex scuole elementari e secondarie di 1° grado) probabilmente il primo cambiamento nell'ambito delle modalità valutative ha riguardato la nuova scheda di valutazione degli apprendimenti e di attestazione dei risultati raggiunti che, secondo il ministero, in pratica ha considerato il modello di scheda di valutazione e di attestazione dei risultati raggiunti dallo studente tra le materie attribuite all'autonomia degli istituti scolastici e non più all'interno degli indirizzi generali di competenza nazionale. Già dall'anno scolastico 2004-2005 gli istituti scolastici non ricevono più le schede di valutazione stampate dal Poligrafico dello Stato ma devono invece adottare un proprio modello di scheda e provvedere autonomamente alla stampa relativa. Nel caso delle classi della scuola primaria e della prima media, la circolare propone alle scuole di predisporre schede personali degli allievi sul modello di quelle ministeriali adottate fino al precedente anno scolastico, con i necessari adattamenti alle nuove Indicazioni nazionali. Viene comunque fatta salva la possibilità, per ciascuna istituzione scolastica, di elaborare modelli impostati diversamente. Anche la valutazione periodica è espressa sulla base della scansione temporale (trimestre, quadrimestre, ecc.) adottata dal collegio dei docenti. La valutazione degli apprendimenti e del comportamento Costituiscono oggetto della valutazione periodica e annuale: - gli apprendimenti degli allievi: riguardano i livelli raggiunti nelle conoscenze e abilità individuate negli obiettivi formativi che i docenti formulano per le diverse unità di apprendimento realizzate; sono desunti, “attraverso l'autonoma mediazione didattica dell'équipe dei docenti”, dagli Obiettivi specifici di apprendimento (Osa) contenuti nelle Indicazioni nazionali; - il comportamento dell'alunno (che può sembrare una resurrezione del vecchio voto di condotta), considerato in relazione al grado di interesse e alle modalità di partecipazione alla “comunità educativa della classe e della scuola”, all'impegno, alla relazione con gli altri, e così via. Modello di scheda e Portfolio delle competenze individuali Secondo la Circolare n. 85, la scheda personale dell'alunno - che ciascuna scuola elabora autonomamente - può essere allegata al Portfolio delle competenze individuali, oppure farne parte strutturalmente: anche su questo la circolare si limita a rappresentare delle possibilità . L'attestato finale Anche questo modello di (con cui si documenta formalmente che l'alunno ha raggiunto il livello utile per proseguire nella classe superiore) dovrà essere predisposto autonomamente da ogni istituto Certificazione delle competenze Conoscenze a abilità acquisite da ciascun allievo concorrono, secondo la Circolare, a promuovere le competenze personali; queste ultime formano oggetto della “certificazione delle competenze”, quale momento conclusivo della valutazione complessiva degli effetti e dei risultati ottenuti. Una novità sgradevole, pericolosa e probabilmente illegittima riguarda la valutazione dell'insegnamento della religione cattolica (IRC). Finora il modello di scheda per la valutazione dell'IRC, per gli studenti che se ne avvalevano, era indipendente dalla scheda principale che riguardava le altre discipline curricolari. Invece, negli esempi di scheda personale che la circolare n. 85/2004 propone all'adozione di ciascuna scuola è inserita (senza alcun esplicito commento) anche la disciplina della religione cattolica. Molte scuole (magari con la giustificazione del contenimento dei costi di stampa) si sono perciò sentite implicitamente legittimate ad applicare tali esempi e hanno predisposto modelli unici di schede personali, che pertanto comprendono anche la valutazione dell'IRC e che rimangono non compilati per questa parte nel caso degli allievi che non se ne avvalgono. Questo suggerimento della Circolare n. 85/2004 non appare conforme alle leggi vigenti in materia. I modelli di scheda personale “suggeriti” dalla circolare n. 85 e adottati autonomamente dalle scuole che comprendono anche la valutazione dell'IRC tra le altre discipline finiscono per violare le norme vigenti in questa materia. Problemi aperti L'esperienza del primo anno di adozione delle nuove modalità di valutazione degli apprendimenti degli allievi deve certamente essere oggetto di analisi approfondite. Dalle prime impressioni ricevute, emerge che le scuole hanno adottato per lo più una linea “prudente”, nel senso di mantenere come riferimento la scheda personale emanata dal ministero fino all'anno passato, integrandola con gli insegnamenti opzionali attivati (in alcuni casi è stato deciso di mantenere identica la scheda dell'anno prima) e, soprattutto, continuando ad adottare la medesima scala di espressioni sintetiche per le valutazioni globali (vale a dire: ottimo, distinto, buono, sufficiente, non sufficiente). Tuttavia l'ancoraggio a un documento di valutazione omogeneo sul territorio nazionale si è rotto, è stata aperta la strada a una elaborazione anarchica e non controllabile di modelli valutativi degli allievi. Le possibili prospettive per il futuro non sono certo incoraggianti. Se il processo di localizzazione dei modelli di valutazione degli apprendimenti e di attestazione dei risultati raggiunti proseguirà, non sarà più possibile comparare le valutazioni tra scuola e scuola, né le valutazioni dello stesso studente nel passaggio tra scuole o periodi scolastici diversi. Anche se le modalità di svolgimento dell'esame di Stato per il primo ciclo di studi rimane al momento nelle mani del ministero tuttavia non è chiaro come potrà essere comparabile e valutabile in modo equo e omogenea la storia scolastica dei diversi studenti in ordine all'accertamento delle competenze e dei crediti formativi per l'acquisizione di un titolo di studio finale che continua ad avere valore legale. Il portfolio delle competenze individuali Il Portfolio è lo strumento che dovrebbe accompagnare ciascun allievo nel corso della vita scolastica e formativa, rilevando le competenze via via sviluppate, nell'ottica di coglierne e valutarne le esigenze, riequilibrare le proposte educative, scoprire e apprezzare le capacità potenziali personali e, soprattutto, stimolare all'autovalutazione e alla conoscenza di sé. Si prevede che il Portfolio delle competenze individuali della scuola primaria si innesti su quello portato dai bambini dalla scuola dell'infanzia e li accompagni nel passaggio alla scuola secondaria di primo grado; a sua volta, quello della scuola secondaria di 1° grado deve innestarsi su quello portato dagli allievi della primaria e accompagnarli nel passaggio agli indirizzi formativi del secondo ciclo. La funzione del portfolio è pertanto particolarmente preziosa nei momenti di transizione tra le scuole dei diversi ordini, secondo il principio della continuità educativa. Il Portfolio deve essere compilato e aggiornato dal docente coordinatore-tutor, in collaborazione con tutti i docenti che si fanno carico dell'educazione e degli apprendimenti di ciascun allievo, sentendo i genitori e gli stessi allievi, chiamati a essere sempre protagonisti consapevoli della crescita. Su questo punto, come è noto, esiste al momento un disallineamento tra le previsioni delle Indicazioni e il vigente ordinamento professionale dei docenti, che non contiene la figura del tutor Infine, si afferma nelle Indicazioni che la compilazione del Portfolio, oltre che il diretto coinvolgimento del fanciullo, esige la reciproca collaborazione tra famiglia e scuola. In tal senso, quello della collaborazione e della comunicazione tra genitori e scuola costituisce uno dei banchi di prova più pertinenti per valutare la validità delle esperienze realizzate dopo il primo avvio della riforma . Standard di apprendimento Nel caso in cui il portfolio abbia la funzione di valutazione dell'apprendimento, deve correlarsi a un riferimento esplicito a standard ben precisi. Come è noto, gli standard sono obiettivi di contenuto didattico e di abilità che si ritiene debbano essere conseguiti al termine di un ciclo scolastico. Senza questo riferimento, la rilevazione degli apprendimenti acquisiti e delle competenze maturate non può essere valutata nella sua possibile influenza sul percorso formativo dello studente . Metodologia di insegnamento adottata dai docenti Nella preparazione e nella gestione del Portfolio è rilevante anche la considerazione della metodologia di insegnamento adottata dai docenti. In primo luogo, infatti, il metodo di insegnamento adottato (in generale o in relazione a specifici obiettivi didattici) deve essere coerente con il tipo di prove da somministrare e di documentazione da raccogliere Apporto dei genitori Sia le indicazioni nazionali sia la maggior parte degli studi specialistici dedicati al Portfolio indica la promozione della comunicazione tra genitori e scuola come uno degli aspetti qualificati dell'adozione di questo strumento valutativo. In effetti, l'adozione del Portfolio rappresenta un banco di prova della capacità di dialogo e di collaborazione tra scuola e famiglia, il cui superamento costituisce condizione essenziale per procedere alla progettazione di percorsi formativi coerenti con le attitudini e le conoscenze maturate dagli allievi all'interno di un contesto educativo condiviso. L'apporto dei genitori può risultare utile soprattutto in alcune fasi: - nella progettazione del modello - nella valutazione del percorso scolastico e formativo compiuto dall'allievo. In realtà, la situazione incerta e confusa che ha caratterizzato le diverse fasi di sperimentazione e di adozione del Portfolio ha contribuito, tra l'altro, a evidenziare ancora una volta la carenza di competenze comunicative diffuse in grado di sostenere processi di collaborazione positiva tra famiglia e scuola. Come valutare un portfolio Può essere utile riflettere in che modo sia possibile valutare la maggiore o minore adeguatezza di un Portfolio. Di seguito è presentata come immediata esemplificazione una sintetica “lista di controllo”, attraverso la quale i genitori possono avviare una valutazione dello stesso Portfolio: Sono immediatamente chiari gli scopi e gli obiettivi del Portfolio? La struttura dello strumento è coerente con questi scopi? Sono chiari i criteri che regolano la raccolta e la selezione del materiale contenuto nel Portfolio? I ritmi e le scadenze di raccolta di questo materiale sono fissati con regolarità, oppure sono discontinui e occasionali? Sono espliciti, o comunque, sono individuabili gli standard e i criteri di valutazione utilizzati dal docente? I contributi dei docenti, degli allievi e dei genitori sono presenti in modo equilibrato o, al contrario, l'apporto di uno sole delle parti finisce per risultare prevalente? Quanto spazio e quale attenzione è riservata agli aspetti extra-scolastici della formazione dei ragazzi? Dal portfolio emerge la storia del percorso scolastico e formativo compiuto dall'allievo? Dal portfolio emergono con evidenza gli interessi e le attitudini di ciascun allievo? La valutazione della qualità dell'offerta formativa I programmi di valutazione Va ricordato che nell'ambito della valutazione della qualità dell'offerta formativa, negli ultimi anni sono stati gestiti alcuni Progetti pilota, concludendo nel corso del 2004 la fase sperimentale del sistema valutativo. Con l'anno scolastico 2004-2005 tale sistema è entrato nella fase cosiddetta “ordinamentale” e si è proceduto perciò alla valutazione obbligatoria - e non più volontaria come nei Progetti pilota - del sistema e degli apprendimenti. La metodologia adottata combina la valutazione delle prestazioni degli studenti con la rilevazione delle attività avviate dalle istituzioni scolastiche su specifici aspetti del servizio. Valutazione degli apprendimenti degli studenti Nei mesi di aprile e maggio 2005 si è svolta la somministrazione generalizzata e obbligatoria presso tutte le Istituzioni scolastiche statali e paritarie del 1° ciclo di istruzione, a esclusione delle province di Trento e Bolzano. Le discipline in relazione alle quali sono state predisposte le prove sono state italiano, matematica e scienze. Lo strumento utilizzato è consistito in prove standardizzate, nelle quali a ciascuna domanda corrisponde un numero prestabilito di possibili risposte, delle quali solo una risulta esatta (risposta chiusa a scelta multipla). Valutazione della qualità complessiva dell'offerta formativa Nei mesi di maggio e giugno del 2005 è stata attivata anche l'Indagine nazionale sul funzionamento delle istituzioni scolastiche. che ha sondato la qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative Tale indagine riguarda le caratteristiche organizzative e funzionali delle istituzioni scolastiche e coinvolge tutte quelle che svolgono il servizio pubblico (statali, regionali, comunali e parificate) per tutti gli ordini di scuola. In particolare, sono rilevati i dati relativi all'adozione e attuazione delle misure contenute nella Riforma degli ordinamento scolastici ex legge n.53/2003. Più precisamente, la Direttiva n. 56/2004, rivolta dal Ministero, chiarisce che l'Istituito, nel provvedere alla valutazione di sistema per l'anno scolastico 2004-2005, deve fare riferimento: • al funzionamento delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, • al piano dell'offerta formativa e, relativamente alle scuole del primo ciclo, all'articolazione delle attività nella quota nazionale del curricolo e nelle attività obbligatorie e facoltative, • all'attivazione della funzione tutoriale. Quest'ultimo aspetto rappresenta un punto critico, poiché rischia di caratterizzare l'intera operazione nei termini di un controllo sulla conformità dell'operato delle scuole rispetto alle indicazioni ministeriali, tenendo conto peraltro che quella del “tutor” (o, docente prevalente) è una figura che al momento non è prevista nell'ordinamento professionale dei docenti. |