torna alla home page Genitori Come 1/2007
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editorialeprogetto letturalibri e ragazzile recensionireti di genitori 

L’impegno dei CGD locali

 

Cellulari, percorsi di aiuto allo studio, politica scolastica dell’attuale governo, corsi sulla genitorialità, e sull’orientamento scolastico dopo la terza media questi i temi su cui sono intervenuti i CDG di Massarosa, Massa Carrara, Firenze e Prato.

 

Massarosa: compiti e amici

Il Coordinamento dei genitori democratici di Massarosa ha deciso di intraprendere, con l’aiuto di insegnanti che metteranno a disposizione la loro professionalità, il percorso di aiuto allo studio “Compiti e amici”, rivolto ai ragazzi della scuola primaria, della scuola media e dei primi anni della scuola superiore.
L’associazione ha da poco ottenuto una sede che diventerà non solo il luogo degli incontri mensili, ma una specie di “centro studi”, con cui proporsi al territorio, per condividere iniziative e riflessioni.
Il primo progetto sarà appunto “Compiti e amici”, un doposcuola un po’ innovativo, un luogo non soltanto dove poter aiutare i bambini negli impegni scolastici pomeridiani e poter trovare figure di riferimento per risolvere incertezze in qualche materia, ma soprattutto “luogo di relazioni” in cui le persone possano incontrarsi.
Vorremmo che la sede del CGD di Massarosa operi in continuità con l’attività formatrice della scuola e diventi un punto di riferimento territoriale per la partecipazione.
Riuscire ad organizzare questa forma di aiuto pomeridiano per i ragazzi ha richiesto energie e risorse umane, ma soprattutto forte motivazione.
La forma volontaristica dell’iniziativa non andrà a screditare la qualità del servizio, ma caratterizzerà l’operato dell’associazione dei genitori che per passione civile si impegna a creare un’atmosfera positiva all’interno della scuola.
L’iniziativa partirà dopo il percorso “aiutare a studiare” di Barbara Davanzati, naturale conseguenza non programmata.

 

Massa Carrara: cellulari a scuola

IL CGD Massa Carrara ha appoggiato pubblicamente il Preside della Scuola Malaspina di Massa, nella battaglia contro l’uso dei cellulari a scuola da parte di studenti e corpo insegnante.
Con un articolo sulla Nazione locale, il CGD Massa Carrara, ha sostenuto questa decisione, che alla luce dei fatti di cronaca, sembra l’unica plausibile, nonostante la disapprovazione di molti genitori degli studenti.
Questo, per ora, è solo un piccolo passo che ci auguriamo di poter riuscire ad estendere a tutto il comprensorio. Visto che proibire soltanto l'uso del cellulare durante le lezioni, non ha portato ai risultati sperati, vietarne l'ingresso, pena il sequestro, ci trova favorevoli, proprio perchè è una decisione coraggiosa, ispirata dal solo desiderio di far funzionare elementari regole di convivenza civile e rispetto che sono purtroppo, andate perdute e sostituite solo dallo sprezzo delle norme e della stessa vita altrui. Un enorme passo indietro della civiltà reso possibile, appunto, dal disinteresse all'educazione da parte di tutti, a cominciare dalle istituzioni per finire alle singole famiglie.

 

Firenze-Scandicci: la politica scolastica del Governo dell’Unione

Dopo oltre un anno dalle elezioni è opportuno fare una prima valutazione della politica scolastica della nuova maggioranza di centro-sinistra.
Senza dubbio è fortemente condizionata dal quadro politico generale, molto confuso e contraddittorio: molte dichiarazioni, spesso in contrasto fra di loro e molte scelte molto spesso approssimative. La politica scolastica purtroppo non si discosta da tale contesto è ancora difficile comprendere quale scuola la nuova maggioranza voglia costruire dopo lo scempio del precedente Ministro della Pubblica Istruzione.  Ci troviamo ancora con la riforma Moratti in vigore, anche se in gran parte disapplicata si è addirittura giunti al paradosso che l’impegno dell’abrogazione delle leggi assunto in campagna elettorale, si è tradotto in una “formale proroga”!
A questo punto si rende necessario un confronto con i parlamentari e le forze politiche dell’Unione per un’attenta valutazione della politica scolastica di questa maggioranza ed in particolare del ruolo svolto dalla sinistra.
Il programma dell’Unione senza dubbio non era entusiasmante; la parola d’ordine dei movimenti di opposizione alla Moratti (“abrogazione delle leggi Moratti”) nel programma era diventato un impegno ad abrogare nei primi mesi di governo “le parti” delle leggi Moratti in contrasto con il programma dell’Unione; si manteneva nel contempo il sistema scolastico definito dalla legge di parità in cui alle scuole private paritarie è affidata la “funzione pubblica” dell’istruzione scolastica in palese violazione della Costituzione; inoltre si prevedeva l’elevamento dell’obbligo scolastico fino a sedici anni in controtendenza con gli altri Paesi che prevedono un periodo più lungo di obbligo scolastico.
In conclusione un programma di forte mediazione e con molte ambiguità; erano previste però alcune scelte; si affermava l’impegno ad abrogare quelle parti delle leggi Moratti in contrasto con il programma, non si prevedevano ulteriori finanziamenti pubblici alle scuole private, era previsto l’obbligo scolastico nelle istituzioni scolastiche e quindi si superava il sistema duale e discriminatorio che aveva introdotto la Moratti.
Era una mediazione che non poteva consentire però alcun cedimento; al contrario doveva rappresentare (almeno per la sinistra) l’avvio per realizzare un sistema scolastico veramente aperto a tutti e qualificato.
I primi atti del nuovo governo hanno però registrato una chiara tendenza del Ministro a mantenere nella sostanza le linee di fondo della riforma Moratti con alcune modifiche soprattutto di facciata, evitando però una scelta chiara di un percorso alternativo.

 

Prato: incontri sul tema “Come si sceglie la scuola secondaria”

Quella relativa alla scuola media superiore è la prima grande scelta sulla strada di un ragazzo che, ad appena tredici anni, è chiamato a indirizzare il proprio impegno scolastico verso obiettivi che, almeno in teoria, dovrebbero coincidere con le scelte professionali del domani, quindi con le propensioni e le doti di ciascuno. Un problema che nel mondo d’oggi è acuito dalla tendenza all’allungamento temporale del periodo dell’infanzia, complici gli atteggiamenti troppo spesso iperprotettivi delle famiglie verso i propri ragazzi.
Genitori e figli si trovano quindi spesso in difficoltà nell’operare una scelta consapevole, senza contare che talvolta si creano contrasti tra le esigenze dei primi e le aspettative dei secondi.
I dubbi sono innumerevoli. Quale scuola scegliere? Licei o istituti tecnici? E se li sopprimono? E se il ragazzo si trova male? Quali criteri per la scelta: la scuola che offre un futuro lavorativo o la scuola che piace? La scuola lontana o vicina? Prestigiosa o accogliente? Quale peso dare ai desideri dei figli? E se sceglie spinto solo dalle amicizie? Ma se non ha assolutamente le idee chiare su dove vuole andare, come faccio ad aiutarlo a chiarirsele? Scelgo io per lui, vista la mia responsabilità genitoriale?  
Rispondere a queste domande non è facile, anche perché, purtroppo, non esiste una “ricetta” valida per tutti. Una cosa è tuttavia certa: il confronto di opinioni e, perché no, dei dubbi stessi, può aiutare a decidere. A questo scopo il CGD di Prato sta organizzando un corso per i genitori sul tema: “Come si sceglie la scuola secondaria. Impariamo a sostenere i nostri figli in una scelta importante”.
Le date degli incontri sono ancora da definire.I dibattiti saranno guidati dal professor Carlo Ricci, psicologo, docente di Psicologia della Salute presso l’Università La Sapienza di Roma e Presidente dell’Associazione Italiana di Psicologia e Terapia cognitivo – comportamentale.