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Libri e ragazzi, tra promozione e rimozione

Campi Bisenzio, Villa Montalvo 29-30 novembre 2007
Un Convegno organizzato da LiBeR in collaborazione con Equilibri

Si parla ancora di crisi della lettura. Si parla anche di più e con insistenza di crisi della lettura giovanile e degli adolescenti in particolare. Si parla di un’editoria per ragazzi che cambia strutturalmente: nella produzione e nella distribuzione, con una concentrazione sempre maggiore dei produttori e un’omologazione dell’offerta. Si fa zapping, si chatta, si scrive una nuova lingua sintetica per stare nello spazio scomodo di un sms, si infila il libro nel carrello della spesa, si cercano isole coi famosi e non il tesoro. Eppure, si legge ancora.
Eppure, ancora, l’attività di promozione, educazione e formazione del lettore non demorde e la lettura si ostina a cercare lettori, nonostante un territorio accidentato in cui isole felici e profonde arretratezze debbono convivere. E ancora, a leggere di più, sono bambini e ragazzi.
Per chi ancora si muove su questo territorio, per chi si ostina a proporre lettura, il convegno intende offrire spunti per approfondire, confrontarsi, dialogare. Intervista a Riccardo Pontegobbi Direzione di LiBeR (Libri per bambini e ragazzi, trimestrale di informazione bibliografica e di letteratura per l’infanzia).

La lettura, nonostante... Libri e ragazzi, tra promozione e rimozione" è il titolo del convegno nazionale che si terrà a Campi Bisenzio il 29-30 novembre 2007.

Che argomenti saranno affrontati? “La lettura, nonostante…” è la quinta edizione di “Nuovi segnali di lettura”, un iter convegnistico nato nel 1999 dalla collaborazione tra Comune di Campi Bisenzio (attraverso il “Centro regionale di servizi per le biblioteche per ragazzi” attivo presso la Biblioteca di Villa Montalvo) e la Regione Toscana. L’iniziativa affronta uno degli argomenti che in questi ultimi anni sono risultati problematici nell’ambito dell’attività delle biblioteche e delle scuole cioè la promozione della lettura, tema che assume sempre nuovi connotati e mostra la necessità di un costante aggiornamento in relazione a vari fenomeni, quali la crescita delle offerte editoriali e l’evoluzione dei comportamenti di lettura di bambini e ragazzi e delle attività di valorizzazione delle raccolte delle biblioteche.

Purtroppo nel nostro Paese si continua a parlare di crisi della lettura (argomento supportato da recenti indagini statistiche che ci dicono quanto poco leggano gli adulti italiani e come dall’età della scuola media anche i ragazzi tendano a seguire queste orme) e per quel che ci interessa, di crisi della lettura giovanile e adolescenziale, rispetto alla situazione più incoraggiante che si era delineata nel corso degli anni ‘90. Per questo motivo l’attività di promozione, educazione e formazione del lettore non può demordere e la lettura deve continuare a cercare lettori in un territorio che si presenta accidentato, con isole felici e profonde arretratezze.
Il convegno vuole portare all’evidenza degli operatori – in primo luogo ai bibliotecari delle biblioteche pubbliche e scolastiche, agli insegnanti e a chi come editori e librai si occupa professionalmente di lettura e libri per ragazzi - la necessità di affrontare e analizzare questi temi in un contesto di confronto e dialogo.
Nel corso del convegno ci si chiederà, tra l’altro, se la lettura non sia un’attività “sorpassata” dai nuovi comportamenti di fruizione culturale e di impiego del tempo libero giovanile, e quali sono le linee di tendenza dell’editoria per ragazzi, strette tra ricerca dell’evento e modelli di successo, e poi quanto siano necessarie le storie per la formazione e il divertimento dei ragazzi…
Un’intera sessione del convegno sarà infine dedicata all’incontro con due maestri della letteratura anglosassone contemporanea: i pluripremiati Anne Fine e Michael Morpurgo.

Lettura: odio o amore. Qual è il rapporto che i ragazzi hanno con i libri?

La coppia “amore-odio” rende bene l’idea del rapporto, non la disgiungerei perché come per tutte le cose importanti della vita, anche per la lettura non c’è l’uno senza l’altro.

Quali sono i generi più richiesti?

Nel Rapporto LiBeR, che ogni anno in occasione della Fiera internazionale del libro per ragazzi di Bologna la nostra rivista presenta all’attenzione degli operatori, sono evidenziati - oltre ai dati sulla produzione editoriale dell’anno appena trascorso e alla segnalazione dei migliori libri da parte di un comitato di esperti – i sondaggi sui libri più prestati nelle biblioteche italiane e su quelli più venduti nelle librerie. Si tratta di un osservatorio basato su un campione di centinaia di biblioteche e librerie, che fornisce un quadro assai interessante delle preferenze di lettura dei bambini e dei ragazzi italiani.
Negli ultimi 6 anni alla vetta del gradimento troviamo la saga di Harry Potter in tutte le sue versioni, inseguita dai numerosi libri di Geronimo Stilton. A guardare le posizioni di testa della classifica si ha l’impressione che le scelte dei ragazzi siano costrette tra il fantasy e la letteratura fantastica, come in una sorta di botte di ferro da cui pare difficile uscire. Però se si scorrono le classifiche nel loro insieme ci si accorge che tra questi Scilla e Cariddi della lettura contemporanea si muove anche una fauna letteraria più differenziata: dai classici dei nostri giorni come quelli di Roald Dahl alle storie di Bianca Pitzorno, ai romanzi di bravi autori italiani quali Zannoner, Garlando, Bordiglioni, Piumini e altri.

Come è cambiata la letteratura per ragazzi?

Quello per ragazzi è forse il comparto editoriale che negli ultimi vent’anni ha offerto l’immagine di un campo di vero e proprio cambiamento.
La nuova letteratura per ragazzi rinasce nel 1987 con il varo della collana gl’Istrici e l’introduzione in Italia di tutta una schiera di autori, soprattutto stranieri, che hanno rivoluzionato il modo di intendere i libri per l’infanzia, proponendo un approccio alla lettura non meramente pedagogico, nè tantomeno moralista; ma realizzato attraverso contenuti e temi forti e d’attualità, usi spregiudicati della scrittura e spesso ibridazione dei generi letterari. Insomma, tra gli anni ’80 e ’90 ha funzionato un modello di sviluppo innovativo ed efficace dell’editoria per ragazzi, è iniziato un nuovo corso che ha portato al riscatto dalla “Sindrome di Cenerentola” che aveva afflitto il passato – se pur valoroso – della letteratura per l’infanzia italiana.
Non va dimenticato inoltre il contesto sociale e culturale nel quale si sono verificati questi fenomeni e soprattutto il lavoro di squadra che si è realizzato tra editori, biblioteche, scuole, una nuova leva di giovani lettori con più accentuate capacità di fruizione culturale alimentate dalla frequentazione massmediatica e un orizzonte pedagogico che ha posto al centro dell’atto di lettura la libertà di scelta.
Questa stagione è durata fino alla fine degli anni ‘90, quando il modello culturale proposto è andato in crisi evidenziando tutta una serie di elementi, a tutt’oggi in piena attività, che potremmo ricondurre alle distorsioni conseguenti alle dinamiche di un mercato “maturo” (es. la bramosia” di novità e la ricerca dell’evento editoriale che hanno portato all’inadeguatezza di molti progetti editoriali, all’imitazione di format editoriali e modelli letterari di successo, ecc.).