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La promozione della lettura a Firenze
Due esperienze a confronto: Brozzi - Le Piagge e Isolotto
Lettura, croce e delizia degli studenti: libri letti per forza e analisi di testi e personaggi, sono, infatti, un brutto ricordo per molti, tanto da compromettere il puro piacere per la lettura come momento di svago e di approfondimento personale. Difficile rimediare per chi ormai è adulto, ma non per i ragazzi delle scuole elementari e medie di alcune scuole dei quartieri Quattro e Cinque di Firenze.
Il quartiere 4.
Nello storico quartiere dell’Isolotto, la Biblioteca L. Gori ha proposto, in alcune scuole e nella stessa Biblioteca, letture a voce alta fatte da alcuni ragazzi della compagnia Moscennik, un gruppo di giovani di età compresa fra i 16 e i 19 anni formatosi nel Laboratorio del Teatro 334 di Brozzi.
Interessante la metodologia seguita per questo progetto denominato Ragazzi Libro: la lettura viene fatta a più voci continuamente intrecciate, con interpretazioni molto vicine all’espressione teatrale, e con specifiche voci per ogni personaggio del racconto. La durata della lettura non supera i 20 minuti, dopodiché i lettori invitano i ragazzi a provare a leggere seguendo la tecnica proposta. Nell’arco di circa 90 minuti si susseguono tre cicli di letture fatte dai Giovani e, tra le sezioni, praticamente tutti i ragazzi della classe hanno avuto modo di provare almeno una volta a leggere per gli altri.
Il successo dell’iniziativa è dovuto principalmente al fatto che gli insegnanti, in questo caso, erano adolescenti di qualche anno più grandi dei destinatari della proposta. Per i ragazzi delle medie, vedere dei loro coetanei di qualche anno appena più grandi, leggere in pubblico con entusiasmo, piacere e divertimento, è stato uno stimolo di grande impatto ed efficacia. Proprio il piacere e il divertimento che emanava dalla lettura dei giovani è stato il miglior veicolo possibile per stimolare la partecipazione e la voglia di provarsi. L’ultimo incontro del progetto si è svolto alla Biblioteca L. Gori e, questa volta, sono stati i ragazzi che hanno assistito alle letture ad essere protagonisti. In gruppi di tre o quattro hanno letto per i loro compagni brani da romanzi che loro stessi avevano scelto e su cui si erano preparati.
Il progetto Ragazzi Libro è risultato vincente proprio per la partecipazione attiva dei ragazzi, a dimostrazione che, quando si individuano delle strategie coinvolgenti, è possibile riscontrare risposte positive anche laddove pare più difficile intervenire. Questi risultati chiamano in causa la scuola, e in particolar modo la formazione degli insegnanti. A nostro parere, anche in relazione alle attività svolte direttamente nella scuola, in questo settore della lettura in pubblico, la formazione delle insegnanti necessita di supporto. La padronanza della voce in primo luogo, e la chiarezza nell’articolazione e nella lettura sono abilità non semplici, che richiedono allenamento specifico e costante, come ben sa chi in questo settore lavora quotidianamente. Pensiamo quindi che, oltre alle ore da dedicare ai ragazzi direttamente, alcune ore di formazione alla lettura in pubblico per le insegnanti possano rappresentare uno stimolo interessante che va nella giusta direzione. Il progetto si è svolto per due anni e si ripeterà ancora nell’anno in corso.
Il quartiere 5.
Un’esperienza analoga è stata fatta presso l’Istituto comprensivo Gandhi, nel quartiere di Brozzi-Le Piagge. Il CGD e il Q5, con la collaborazione delle insegnanti delle scuole Duca d’Aosta e Paolo Uccello, hanno proposto la lettura a voce alta di frammenti tratti da vari libri lasciando ai ragazzi la scelta di continuare o meno la lettura dell’intero testo. L’obbiettivo dichiarato di questa attività, non a caso intitolata Il diritto di non leggere, cioè leggere per divertirsi, è, infatti, quello di … proporre la lettura come puro divertimento individuale e socializzato. Ciascun ragazzo potrà liberamente scegliere cosa leggere fra i testi proposti o addirittura di non leggere: sulle letture fatte non ci saranno attività scolastiche collegate… Per raggiungere questo obbiettivo sono determinanti due cose, una buona scelta di titoli da proporre e una lettura accattivante che riesca a catturare l’attenzione dei ragazzi in un tempo breve ma sufficiente a destare la curiosità di sapere “come va a finire la storia”. E proprio questo è il trucco non troppo nascosto, messo in atto: prendere all’amo i potenziali lettori. Ma i risultati non si sarebbero ottenuti se non avessimo messo a disposizione qualche copia dei libri proposti e se non avessimo invitato i ragazzi a utilizzare la biblioteca scolastica per prendere i libri in prestito.
Il risultato dell’operazione è nei numeri emersi da un questionario somministrato a fine anno scolastico: una percentuale dei ragazzi che va dal 40% al 75%, secondo le fasce di età, dichiara di aver preso in prestito almeno un libro. L'attività intorno a libri e letture ha avuto altri momenti di grande partecipazione, la vendita dei libri nelle scuole a Natale e durante la festa di fine anno e gli incontri con editori e illustratori di libri per ragazzi. Il progetto è stato riproposto per l’anno scolastico in corso inserendo anche interventi di formazione per gli insegnanti. Le letture a voce alta si faranno nei locali della Biblioteca scolastica delle due scuole. Un intervento particolare, che cercherà di coinvolgere anche i genitori, è previsto per i bambini della scuola materna.
Dina Pasqualetti e Carmine Arvonio
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