2/2006 | |
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LA RAPPRESENTAZIONE SOCIALE DEL BAMBINO IR-REALE La ricerca che il CGD commissiona sul tema dominante del Convegno quest’anno è stata affidata a Giancarlo Tanucci, professore ordinario di Psicologia dell’Orientamento all’Università di Bari. “L’indagine – spiega Tanucci – intende esplorare la natura e il livello di contaminazione delle rappresentazioni dell’infanzia/adolescenza lungo il continuum categoriale “adultizzazione - bambinizzazione”, considerato come espressione di manipolazioni rappresentazionali utili per assimilare ed omologare identità, differenze e specificità.” Lo studio cerca di capire di che cosa sono fatte le rappresentazioni che ci consentono di orientarci nella complessità del mondo in cui viviamo e che modellano la mostra condotta quotidiana, partendo dall’analisi dei contenuti “immateriali” che sono, molto spesso, il prodotto di una serie di contaminazioni, di incroci, di trasformazioni, operate alla luce delle nostre specifiche esperienze, delle nostre rappresentazioni condivise, delle nostre “manipolazioni” utili a rendere il nostro intorno sociale comprensibile ed accettabile”. Uno dei “luoghi” tipici in cui questi processi si realizzano è l’infanzia/adolescenza nell’ambito della quale, in assenza di punti di riferimento certi, condivisi ed evidenti, le operazioni di modellamento, di manipolazione, di contaminazione emergono con maggior forza e pregnanza. “Ciò che risulta dalla ricerca – puntualizza Tanucci – è l’elaborazione di rappresentazioni di questo stadio della vita dell’individuo fortemente caratterizzati da livelli di irrealtà, espressione del “precipitato rappresentazionale” di diversi mondi, di diversi contesti, di diverse aspettative”. I risultati della rilevazione, che ha coinvolto 506 soggetti di cui 155 genitori, 151 insegnanti, 200 studenti di scuole secondarie inferiori e superiori, con un questionario basato su 8 foto-stimolo riguardanti scene di bambinizzazione di adulti e adultizzazione di bambini, evidenziano una decisa connotazione “omogeneizzante” attribuibile a tutti e tre i gruppi di soggetti coinvolti che tuttavia fanno riferimento a strategie di elaborazione e di attribuzione fortemente connotate e polarizzate. Le implicazioni più significative riguardano, in sintesi: i meccanismi di costruzione delle rispettive rappresentazioni del bambino/adolescente che sembrano essere fortemente differenziate tra i diversi gruppi di soggetti e le implicazioni di ordine educativo e di socializzazione che scaturiscono dai diversi modello di elaborazione di questa specifica fase di sviluppo. I RISULTATI In sintesi e per macro categorie, i risultati possono essere così presentati: – La diffusione e la veicolazione dei
media – La rappresentazione della realtà – La distanza rappresentazionale |