2/2006 | |
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L’IMPEGNO DELLA REGIONE
TOSCANA PER L’INFANZIA L’assessore regionale alla formazione e al lavoro Gianfranco Simoncini, anche quest’anno, ha partecipato ai lavori di apertura degli incontri di Castiglioncello. Una presenza sempre gradita, fin dai tempi in cui era sindaco di Rosignano, che quest’anno ha coinciso con la presentazione di un pacchetto di iniziative destinate all’istruzione. “Nonostante i pesanti tagli e i mancati finanziamenti da parte del governo nazionale – ha spiegato Simoncini – la Regione ha destinato, con il bilancio 2006, risorse aggiuntive per un ammontare complessivo di circa 5 milioni di euro per la gestione e la creazione di nuove strutture per i bambini da zero a tre anni”. Nello specifico, gli interventi per i servizi per la prima infanzia finalizzati alla creazione di nuove strutture alla gestione di asili nido e altri servizi educativi prevedono investimenti nelle strutture di ulteriori 3 milioni di euro, mentre finanziamenti pari a 1 milione e 840 mila euro si aggiungono per le spese di gestione (di cui 740 mila per i comuni sotto i 15000 abitanti). Con questi finanziamenti i comuni potranno integrare le risorse per gestione diretta o tramite convenzioni degli asili nidi e degli altri servizi La forte crescita dei servizi che ha visto, fra il 2004 e il 2005, un incremento del 6,45%, non esaurisce comunque la richiesta visto che la copertura rispetto alla domanda è del 71,43% e, rispetto alla popolazione nella fascia di età 0-2 anni, si attesta sul 26,44%. L’obiettivo è quello di raggiungere, entro il 2010, il traguardo indicato dall’Unione Europea del 33% di copertura rispetto alla popolazione nella fascia di età 3 mesi-3 anni. Contemporaneamente viene lanciato il Progetto sperimentale “Ragnatela” a supporto dei Nidi domiciliari: da un nido centrale si dipanano e si legano una serie di nidi domiciliari di piccolissime dimensioni ma che potranno usufruire del personale e del supporto della struttura centrale. La sperimentazione, al momento limitata alle province di Pistoia, Grosseto e Lucca, consentirà di offrire servizi alle famiglie che abitano in zone disagiate, come quelle montane o rurali, che non consentono un facile spostamento dei bambini verso le sedi centralizzate. I piccoli nidi domiciliari ospiteranno al massimo cinque bambini e usufruiranno di educatori forniti dal nido centrale che coordinerà le attività e i rapporti con le famiglie. Per dare il via alla sperimentazione la Regione ha stanziato, per il 2006, 500 mila euro. |